Paolo Villaggio, camera ardente a Roma

Paolo Villaggio, camera ardente a Roma

Paolo Villaggio, camera ardente a Roma


04 luglio 2017, ore 11:06 , agg. alle 11:26

Poi funerale laico per l'attore

Sarà allestita domani in Campidoglio la camera ardente per Paolo Villaggio, morto ieri mattina a Roma all’età di 84 anni. Poi sempre domani ci sarà una cerimonia funebre laica. I personaggi di Villaggio, su tutti il ragionier Ugo Fantozzi, sono entrati nell’immaginario collettivo.
Paolo Villaggio se ne è andato e con lui una galleria di personaggi sconfinata e irripetibile. Certo, Fantozzi e Fracchia resteranno per sempre con noi, come le maschere di Totò e Alberto Sordi, ma l'idea di non poter più rinnovare l'emozione è dura da accettare.Villaggio non era una persona semplice e non faceva nulla per sembrarlo: come al cinema aveva sferzato gli italiani, facendoli ridere fino alle lacrime, ma senza addolcirne mai vizi e stravizi, nella vita reale poteva essere urticante e spiazzante. Mai per vezzo, però. E questo è un grande merito, perché aveva riservato a Fracchia e Fantozzi il compito di recitare e andare in scena, evitando a se stesso 'la parte', per restare sulla cresta dell'onda televisiva e del mainstream. Del resto, chi ha sdoganato il Pop prima di tutti, definendo (giustamente) la Corazzata Potemkin 'una cagata pazzesca', poteva mai preoccuparsi dei giudizi dei talk o di Twitter?! Ci aveva guardato dentro, Paolo Villaggio, scorgendo ogni singolo vizio e tendenza italici. Il Fantozzi servile vittima, in perenne caccia di un impossibile riscatto, era troppo simile a tantissimi italiani, per non essere immediatamente riconosciuto. Certo, per molti è sempre risultato vagamente intollerabile essere descritti in questo modo e allora scattava la rimozione, attraverso la critica feroce o il ridurre i personaggi a semplici macchiette. Un giochino già provato e fallito con altri grandi comici e fustigatori del costume italiano, come i citati Sordi e Totò. Con i colossi del nostro cinema, del resto, Paolo Villaggio divide l'immensa soddisfazione di aver visto diventare le proprie battute parte dell'immaginario collettivo e dei modi di dire nazionali. Quasi uno specchio, una lingua comune, con cui perfetti sconosciuti possono riconoscersi e capirsi all'istante. E' una capacità di pochissimi, un regalo a noi tutti, il più grande riconoscimento si possa fare del talento di un uomo di cultura e di spettacolo.Batti lei, ragioniere. Oggi e sempre.