26 ottobre 2022, ore 15:30
Monito del Papa ai futuri sacerdoti sui rischi dell'uso del digitale, in particolare sulla tentazione del porno sul web, che dice è un vizio di tanti laici ma anche di chi ha scelto la vita religiosa. Poi li avverte, non diventate zitelloni
Lo sappiamo ormai da tempo, Papa Francesco non ama i giri di parole e ci ha abituato a uno stile diretto e franco: e così è stato anche in quest'occasione di confronto con i seminaristi quando Bergoglio ha messo in guardia i giovani aspiranti sacerdoti dal vizio della pornografia digitale.
Il porno sul web tentazione anche per preti e suore
"Non dirò: "Alzi la mano chi ha avuto almeno un'esperienza di questo", non lo dirò. Ma ognuno di voi pensi se ha avuto l'esperienza o ha avuto la tentazione della pornografia nel digitale. E' un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche, e anche sacerdoti e suore. Il diavolo entra da lì. E non parlo soltanto della pornografia criminale come quella degli abusi dei bambini, dove tu vedi in vivo casi di abusi: questa è già degenerazione. Ma della pornografia un po' "normale". Cari fratelli, state attenti", questa la messa in guardia del Papa nel dialogo con preti e seminaristi avvenuto lunedì scorso ma reso pubblico dal Vaticano oggi.
Usare i social responsabilmente
In generale il Papa è d'accordo sul sano utilizzo dei social: "Credo che queste cose si debbano usare, perché è un progresso della scienza, fanno un servizio per poter progredire nella vita. Io non li uso perché sono arrivato tardi, sapete? Quando sono stato ordinato vescovo, 30 anni fa, me ne hanno regalato uno, un telefonino, che era come una scarpa, grande così, no? Io dissi: "No, questo non ce la faccio a usarlo". E alla fine ho detto: "Farò una chiamata". Ho chiamato mia sorella, l'ho salutata, poi l'ho restituito. "Regalami un'altra cosa". Non sono riuscito a usarlo. Perché la mia psicologia non andava o ero pigro, non si sa". "L'unica cosa che sono riuscito a usare - ammette Bergoglio- è una Olivetti con la memoria, di una riga soltanto, che ho comprato quando ero in Germania in un Angebot, 59 marchi, niente. E questa mi ha aiutato, ed è rimasta a Buenos Aires, l'ho usata fino adesso. Non è il mio mondo. Ma voi dovete usarli, dovete usarli solo per questo, come l'aiuto per andare avanti, per comunicare: questo va bene".
Preti-zitelloni o carrieristi, il monito di Bergoglio
Ma attenzione anche a non diventare 'zitelloni' o carrieristi. "Il sacerdote funzionario vive il sacerdozio come se fosse un impiego - ha spiegato il Papa a preti e seminaristi nella stessa occasione - E' comodo, ha i suoi orari, questo spetta a me, questo no... E così con la crescita si trasforma in uno 'zitellone', con tante abitudini maniacali, è un nevrotico quotidiano. Stai attento, stai attento a questo. Non cercare la propria comodità; il sacerdozio è un servizio sacro a Dio, il servizio di cui l'Eucaristia è il più alto grado, è un servizio alla comunità. Se tu non te la senti, parla con il vescovo, forse sarai un buon padre di famiglia, ma per favore non siate funzionari". "C'è un'altra cosa che accompagna questa comodità, - ha detto ancora Francesco- è la dimensione 'arrampicatrice', i sacerdoti arrampicatori, che fanno carriera. Credo che si vedono... In curia no, in curia non succede! Ma da altre parti succede... Quando stai per fare un cambiamento, lì arrivano, dai, dai, dai... l'arrampicatore. Per favore fermatevi, fermatevi! Perché l'arrampicatore alla fine è un traditore, non è un servitore. Cerca il proprio vantaggio e poi non fa niente per gli altri", ha concluso il Papa.