Papa Francesco, in esclusiva su RTL 102.5 il messaggio audio nel Venerdì Santo alla comunità del carcere Due Palazzi di Padova
Papa Francesco, in esclusiva su RTL 102.5 il messaggio audio nel Venerdì Santo alla comunità del carcere Due Palazzi di Padova
10 aprile 2020, ore 12:00
Don Marco Pozza, cappellano del carcere, ha spiegato che le meditazioni delle stazioni della Via Crucis di questa sera sono state scritte da detenuti e persone protagoniste della rieducazione
Oggi è il Venerdì Santo, questa sera per via dell’emergenza causata dal coronavirus la Via Crucis di Papa Francesco sarà senza gente. Saranno però protagoniste le storie di alcune persone legate al carcere di Padova. Don Marco Pozza, cappellano del carcere, ha spiegato che le meditazioni delle stazioni della Via Crucis sono state scritte dalla comunità della casa di reclusione Due Palazzi di Padova. Vale a dire sia le persone detenute sia tutti i soggetti che cercano di vincere la sfida della rieducazione, come magistrati, volontari, imprenditori, agenti di polizia penitenziaria, mamme e figli di detenuti.
Le meditazioni scritte dalla comunità del carcere Due Palazzi di Padova
Don Marco Pozza ha sottolineato come una delle meditazioni sia stata scritta da un sacerdote che per otto anni ha dovuto difendersi da un’accusa ingiusta e alla fine di un processo per via ordinaria è stato assolto. L’idea, ha spiegato Don Marco, è nata direttamente dal Santo Padre diverso tempo fa, prima dell’emergenza coronavirus. Ma è stata in qualche modo profetica, perché in una Piazza San Pietro deserta e con tutti i cittadini in qualche modo ‘agli arresti domiciliari’, le persone che hanno perduto la libertà avranno il ruolo di oratori, per parlare al cuore dell’umanità.
Il messaggio di Papa Francesco, trasmesso in esclusiva
Papa Francesco ha già avuto modo di leggere le meditazioni, che saranno protagoniste della Via Crucis di questa sera, e ha voluto mandare un messaggio audio, ascoltato in esclusiva su RTL 102.5 direttamente dalla sua voce:
“Cari amici della parrocchia Due Palazzi di Padova, ho letto le meditazioni di cui avete fatto dono tutti insieme, ho preso dimora nelle pieghe delle vostre parole e mi sono sentito accolto, a casa. Grazie per aver condiviso con me un pezzo della vostra storia. Dio racconta di sé e ci parla dentro una storia, ci invita all’ascolto, attento e misericordioso. Voglio ringraziarvi anche perché avete disperso i vostri nomi non sul mare dell’anonimato, ma delle molte persone legate al mondo del carcere, così nella Via Crucis presterete la vostra storia a tutti coloro che nel mondo condividono la medesima situazione. È consolante leggere una storia nella quale abitano le storie non solo delle persone detenute, ma di tutti coloro che si appassionano per il mondo del carcere. Insieme è possibile, insieme. Vi abbraccio forte, anche se sono certo che Don Marco ve lo ricorda sempre, ve lo chiedo: pregate per me. Vi porto sempre nel mio cuore, grazie”.
“Le parole, in un carcere, hanno la forza di una carezza su una ferita”
Don Marco Pozza ha ricordato che tantissime persone detenute hanno potuto ascoltare, direttamente dalla radio, questo messaggio di Papa Francesco. “Certamente le parole di un Papa non hanno bisogno di commento, soprattutto in un carcere, dove certe parole hanno la stessa forza d’urto di una carezza su una ferita sanguinante”, ha detto Don Marco. Le parole del Santo Padre sono la soddisfazione di una comunità intera, ha aggiunto, che nell’attesa di credere che i morti risorgeranno si sforza tutti i giorni di aiutare i viventi, che sono caduti per terra, a rialzarsi. È stato un privilegio, ci racconta Don Marco, poter mettere nelle mani del Papa queste storie. Piazza San Pietro questa sera sarà solo apparentemente deserta, ma potremo rivivere tutti insieme il dramma di tutti i crocifissi della storia ed anche di tutti i crocifissori.