29 novembre 2017, ore 09:35
Lo ha detto il Santo Padre nell'omelia della messa che ha celebrato a Yangon
Papa Francesco è al terzo giorno del suo viaggio in Myanmar, dove i cattolici appartengono trasversalmente a diverse minoranze etniche. Nella messa celebrata davanti 150mila persone nel Kyaikkasan Ground di Yangon, ha parlato della vendetta: “So che molti in Myanmar portano le ferite della violenza, sia visibili che invisibili. La tentazione è di rispondere a queste lesioni con una sapienza mondana" che "è profondamente viziata. Pensiamo che la cura possa venire dalla rabbia e dalla vendetta. Tuttavia la via della vendetta non è la via di Gesù". Il Santo Padre ha parlato in italiano, con traduzione simultanea in birmano. Il Pontefice ha richiamato il fatto che Cristo non abbia insegnato "con lunghi discorsi o mediante grandi dimostrazioni di potere politico e terreno, ma dando la vita sulla croce". E ha apprezzato le attività caritative della piccola Chiesa del Myanmar. "Vi sono chiari segni - ha rimarcato - che anche con mezzi limitati molte comunità proclamano il Vangelo ad altre minoranze tribali, senza mai forzare o costringere, ma sempre invitando e accogliendo". Il Papa ha citato anche la Karuna, cioè la Caritas del Myanmar, molto attiva, tra l'altro, nella assistenza ai profughi interni e a quelli emigrati in Bangladesh, compresi i rohingya. Papa Bergoglio ha definito l'amore di Cristo sia come una "bussola" che come un "gps spirituale".