19 febbraio 2024, ore 19:30
Riflettori puntati su tre presidenti di Regione con un consenso territoriale molto forte e per i quali la rielezione, qualora dovesse cadere il limite dei due mandati, sarebbe cosa certa, o quasi: Stefano Bonaccini, Michele Emiliano e Vincenzo De Luca
Nel Pd il nodo del terzo mandato è particolarmente sentito per i tre Governatori democratici in scadenza di secondo mandato: Stefano Bonaccini, Michele Emiliano e Vincenzo De Luca. Tre presidenti di Regione con un consenso territoriale molto forte e per i quali la rielezione, qualora dovesse cadere il limite dei due mandati, sarebbe cosa certa, o quasi.
Bonaccini
Bonaccini, in particolare, è uno dei nomi in pole per un posto in lista alle elezioni europee. Il governatore non ha mai nascosto la sua voglia di rimanere a guidare l'Emilia-Romagna e fra i dirigenti Pd, nelle scorse settimane, è circolata anche l'ipotesi di un piano B al quale Bonaccini e altri starebbero lavorando per assicurare il proprio apporto alla corsa per le Europee, senza dover volare a Bruxelles: candidare l'ex sindaco di Bologna - e sostenitore di Bonaccini all'ultimo congresso - nella circoscrizione Nord-Orientale. Bonaccini, secondo questo schema, si candiderebbe alle suppletive bolognesi per sostituire Merola alla Camera dei Deputati. A quel punto, il candidato naturale all'Emilia-Romagna sarebbe Matteo Lepore, attuale sindaco di Bologna. Un gioco di incastri che esporrebbe il partito a una doppia partita per la quale, almeno sulla carta, il partito guidato da Schlein sarebbe in vantaggio, ma che metterebbe a repentaglio due roccaforti come Emilia-Romagna e Bologna, con ripercussioni facilmente immaginabili sula segreteria in caso di sconfitta in una delle due o in entrambe.
De Luca
Discorso diverso vale per Vincenzo De Luca: il governatore campano ha un seguito fortissimo nella sua Regione, ma la segretaria ha ingaggiato con lui più di uno scontro, a partire da quel riferimento a quell'uso dei "cacicchi" locali da "estirpare" fatto dalla segretaria nel corso della prima assemblea nazionale post primarie. Anche Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha mantenuto sempre una sua 'autonomia' rispetto alle direttive del Nazareno, sebbene non sia mai entrato apertamente in contrasto con Elly Schlein. L'unico 'acuto' di Emiliano nei confronti della leader dem è stato quel "se ti candidi ti giochi la segreteria" riferito all'ipotesi di una candidatura della leader alle europee. Bruxelles, d'altra parte, viene considerato da molti esponenti Pd un'arma a doppio taglio: se per i giovani è sicuramente un trampolino di lancio - la stessa Schlein si è fatta notare nella sua attività da eurodeputata fra il 2014 e il 2019 - per chi ha alle spalle un decennio da presidente di Regione può apparire una sorta di "cimitero degli elefanti".
Il PD
In tutto questo sul filo di lana il Partito Democratico annuncia una proposta dei propri parlamentari e amministratori sul terzo mandato. Una proposta, spiega il responsabile Enti locali del partito, Davide Baruffi, che non si fermi alla possibilità di rielezione per chi ha già svolto due mandati da sindaco o da governatore di Regione, ma preveda anche garanzie per l'assemblea legislativa, perché ci sia un sistema di pesi e contrappesi che non la renda ininfluente. Baruffi lo spiega alla direzione nazionale dem riunita al Nazareno. "Abbiamo avanzato la disponibilità a un confronto di merito non schiacciato sul tema dei mandati, ma che preveda un sistema di pesi e contrappesi, rafforzando la funzione delle assemblee elettive, altrimenti si procede in modo scomposto. E' un appello che facciamo a tutte le forze politiche, soprattutto a quelle di maggioranza. La segretaria ha avanzato l'idea di un gruppo di lavoro da metter in campo da qui a giovedì. Se è solo un braccio di ferro fra Lega e FdI se ne assumeranno la responsabilità", conclude Baruffi.