Patrick Zaki, nuovo rinvio del processo a luglio, il giudice non si presenta in udienza
09 maggio 2023, ore 15:32
Lo studente egiziano dell'Università di Bologna è stato arrestato nel febbraio del 2020 con l'accusa di "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese"
Un calvario che va avanti da oltre tre anni. Dal 7 febbraio del 2020, quando Patrick Zaki fu arrestato dalle autorità egiziane per "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese". Si è tenuta a Mansura, in Egitto, la decima udienza del processo a suo carico, finita ancora una volta con un rinvio, dal momento che il giudice titolare del processo non si è presentato all'udienza. "Voglio ritornare presto a Bologna, non perderò la speranza" ha dichiarato lo stesso studente dopo un'udienza durata appena un paio di minuti. Amnesty international Italia ha parlato di "accanimento assurdo del quale bisogna che le istituzioni italiane chiedano conto al governo del Cairo".
Il processo
Patrick Zaki è al momento a piede libero ma rischia ancora altri cinque anni di carcere per il contenuto di un suo articolo per cui le autorità egiziane lo hanno accusato di "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese". Quest'ultima udienza sarebbe dovuta servire solamente a far depositare atti della difesa, pur essendo sempre possibile per il giudice pronunciare una sentenza. C'era anzi attesa per uno sviluppo di questo tipo, dal momento che durante la precedente udienza gli avvocati di Zaki avevano potuto esporre la loro difesa. Nuovo rinvio quindi per una vicenda che va avanti dal febbraio del 2020.
"Non perdo la speranza"
Già prima di questo ennesimo rinvio Patrick Zaki si era detto fiducioso: "Non perdiamo la speranza" aveva dichiarato, sperando di poter discutere la propria tesi di laurea all'Università di Bologna già nella prossima sessione di luglio, "a festeggiare la fine della tesi magistrale come una persona normale". Subito dopo il rinvio dell'udienza ha comunque ribadito di voler tornare presto a Bologna. "Sono felice per i messaggi di sostegno dall'Italia, che mi aspetta, e non perderò la speranza".
La condanna di Amnesty international
Il portavoce di Amnesty international Italia Riccardo Noury è tornato a denunciare la situazione che sta vivendo Patrick Zaki: "Il fatto che il giudice neanche si sia presentato, oggi, per la decima udienza del processo è un segno di disprezzo per i diritti umani da parte della magistratura egiziana". Noury ha ricordato che Zaki trascorrerà il suo trentaduesimo compleanno, il quarto consecutivo, ancora privo della completa libertà in quello che sarebbe "un accanimento assurdo del quale bisogna che le istituzioni italiane chiedano conto al governo del Cairo".