19 maggio 2023, ore 09:43 , agg. alle 10:03
Tutto è avvenuto ieri sera intorno alle 20. L'uomo, alla guida della sua auto, ha sfondato il varco collocato alla Porta di Sant'Anna. Un ispettore della Gendarmeria ha sparato alle gomme senza riuscire a fermare la sua corsa. Il responsabile è stato arrestato nei pressi del Palazzo Apostolico
Ha passato la notte in una cella nei locali della Caserma della Gendarmeria l’uomo di 40 anni che ieri ha fatto irruzione in Vaticano a bordo della sua vettura. Una scena da film senza precedenti che ha messo in allarme tutto il sistema di sicurezza che ruota attorno alla Santa Sede. Ora il responsabile dovrà spiegare le ragioni del suo gesto all’autorità giudiziaria.
L'irruzione
Intorno alle 20 di ieri sera, l'uomo, a quanto pare di cittadinanza italiana, si è presentato al varco di Porta Sant’anna con la sua auto. Come di consueto gli agenti della Guardia Svizzera, incaricati di controllare gli accessi, hanno intimato l’alt. Il 40enne da prima è uscito temporaneamente dall’accesso ma, dopo aver fatto manovra , subito è rientrato a tutta velocità sfondando i varchi di controllo. Un ispettore della Gendarmeria ha cercato di fermare la sua corsa sparando alle gomme anteriori ma il proiettile si è conficcato sul parafango sinistro del mezzo. Nel frattempo l’allarme lanciato ha permesso al corpo di guardia di chiudere il Portone della Zecca che consente l’accesso alla parta posteriore della Basilica di San Pietro, ai giardini vaticani e a Piazza Santa Marta, dove si trova la residenza di Papa Francesco. L’uomo alla guida della sua vettura a quel punto è giunto nei pressi del Cortile di San Damaso a poca distanza dal Palazzo Apostolico, ormai deserto perché il Pontefice si era già trasferito nei suoi alloggi. Sceso dall’auto, è stato immediatamente posto in arresto. Da subito chi lo ha preso in custodia ha colto che era in uno stato di alterazione psicofisica. Per questo, il 40enne è stato sottoposto a una visita dei medici della Direzione di Sanità e igiene dello Stato della Citta del Vaticano. Ora dovrà presentarsi di fronte all’autorità giudiziaria per rispondere di quanto fatto. Resta l’incertezza sulle ragioni che lo hanno portato a fare irruzione all’interno del territorio Vaticano.
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