Per gli italiani il clima è una priorità più dell’occupazione
20 gennaio 2022, ore 10:00 , agg. alle 13:23
I giovani sono i più aperti al cambiamento in difesa del clima, tra mobilità, alimentazione e cultura
La chiamano generazione Greta: sono i ragazzi ispirati dall’attivista svedese, che proprio qualche giorno fa ha compiuto diciannove anni, e da quando ne ha sedici si è fatta promotrice di una sensibilizzazione entrata ormai nell’immaginario collettivo di tutti. Se infatti i giovani adulti, tra i 18 e i 24 anni, risultano i più disposti a cambiare il loro stile di vita per la tutela dell’ambiente, anche i più agè si dimostrano attenti ai cambiamenti climatici: sono i dati che emergono dalla seconda edizione dell'indagine Swg "Gli italiani e il clima", realizzata per l'Ambasciata britannica in Italia.
Crescita occupazionale o tutela ambientale?
Questo uno dei quesiti che è stato rivolto agli intervistati: dovendo scegliere, a cosa darebbero priorità? Il 56% risponde all’ambiente contro un 44% che indica come prioritaria l’occupazione. Posto che realmente esista ancora, nel 2022, in un mondo cambiato radicalmente dalla pandemia, questa contrapposizione quando, ad esempio, sono sempre di queste ore i dati del XII Rapporto GreenItaly, che vedono la Lombardia al primo posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende, 89.784, che hanno investito in tecnologie green.
Comportamenti virtuosi: tra mobilità, acquisti e cibo
L’indagine si concentra poi sui comportamenti degli italiani. Tra le scelte green, spiccano la riduzione dei prodotti monouso (67%) e l'acquisto di elettrodomestici a basso consumo (66%). Seguono la riduzione dell'uso dell'auto per spostarsi, l’impegno ad acquistare meno indumenti e a consumare meno carne. Il nodo alimentazione è sempre più sentito, se pensiamo che anche quest’anno ci troviamo nel pieno del Veganuary, il Gennaio che dal 2014 è diventato, per molti, mese “di prova” dello stile di vita vegano, e che secondo le stime nel 2021 ha visto partecipare 580.000 persone nel mondo. Il 46% dichiara di farlo per gli animali, il 22% per la salute e il 21% proprio per l'ambiente, a testimonianza di quanto il green sia ormai entrato nelle nostre corde.