Perugia, l’inchiesta sui dossieraggi scatena il centrodestra e Matteo Renzi: “Attacco alla democrazia”
Perugia, l’inchiesta sui dossieraggi scatena il centrodestra e Matteo Renzi: “Attacco alla democrazia” Photo Credit: Agenzia Fotogramma
04 marzo 2024, ore 17:45
Il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e il procuratore capo di Perugia Raffaele Cantone saranno ascoltati questa settimana dalla Commissione parlamentare Antimafia, mentre il PD invita a maggiore prudenza e dice no “a reazioni scomposte”
L'ufficio di presidenza della Commissione antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha calendarizzato le audizioni del procuratore nazionale antimafia Melillo per mercoledì alle 16,30, e quella del procuratore capo di Perugia, Cantone, per giovedì alle ore 10. Lo stesso ministro Adolfo Urso si è riservato di chiedere un’audizione. Ricordiamo che tra le personalità che secondo l’inchiesta di Perugia sono state messe sotto osservazione illecita dal finanziere Pasquale Striano e dal piemme Antonio Laudati, oltre a Fedez, Allegri e Ronaldo, ci sono in particolare esponenti dell’attuale maggioranza.
Le reazioni
Difatti, la reazione più dura viene dalla Lega, con Matteo Salvini che chiede le audizioni dei vertici attuali e passati della Guardia di Finanza e annuncia richieste di risarcimento danni. Molto veemente anche Forza Italia, con Giorgio Mulè che parla di "verminaio indecente" e invita a "non avere paura della verità". "Fratelli d'Italia pretende chiarezza su questo pericoloso dossieraggio che coinvolge delicati uffici dello Stato e vede certa stampa organizzare con queste informazioni campagne di fango, principalmente contro politici di centrodestra. Bisogna capire chi sono i mandanti e quali interessi privati si celano dietro queste campagne", afferma Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera. Interviene duramente anche il leader di Italia viva Matteo Renzi: “È uno scandalo. Spiare i telefonini dei cittadini è illegale, ma spiare i telefonini degli avversari politici per distruggerne la carriera è una cosa da dittature del Sudamerica, non delle democrazie occidentali”. Molto più prudenti i commenti del Pd, che dice no “a reazioni scomposte”.
Gli accessi
- Insomma, l’inchiesta di Perugia dice che ci sono stati ottocento accessi abusivi ai sistemi in due anni (2021-2022): il finanziere dell’antimafia Pasquale Striano avrebbe consultato fuori da regole e protocolli investigativi una serie di banche dati. Da quelle che svelano visure aziendali a quelle che servono a conoscere le pendenze penali nei confronti di un individuo. Dagli accertamenti risulta che con lui si sarebbe dato da fare il pm antimafia Antonio Laudati che infatti è indagato a sua volta per i reati di accesso abusivo, falso e abuso d’ufficio. Gli accessi abusivi, come detto, avrebbero interessato personalità politiche, dello sport e dell’ambiente artistico.
La lista
La lista è ampia. Si va dal rapper Fedez agli ex presidente e allenatore della Juve Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri, il calciatore Cristiano Ronaldo. Ma coinvolge soprattutto politici e personaggi delle istituzioni: il ministro Guido Crosetto (autore dell’esposto dal quale ha preso il via l’inchiesta della magistratura), Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso, perfino la deputata (compagna di Berlusconi) Marta Fascina. E ancora: Matteo Renzi, Giuseppe Conte e la sua compagna Olivia Palladino, l’ex parlamentare (adesso in carcere per scontare due condanne definitive) Denis Verdini, la ex presidente della Camera Irene Pivetti.