Pesante accusa contro la Russia: "Deportati due milioni e mezzo di ucraini". L'allarme all'Onu
08 settembre 2022, ore 18:30
Kiev denuncia all'Onu l'uso di centri di "filtrazione". L'Ambasciatore italiano: "La Russia garantisca l'immediato ritorno di tutti i cittadini ucraini"
Ucraini deportati con la forza in regioni isolate della Siberia e dell’estremo oriente russo. È questa l’accusa pesantissima rivolta da Kiev contro Mosca, mentre il conflitto in Ucraina continua. L’Onu ha riunito il suo Consiglio di Sicurezza.
LE DICHIARAZIONI DEL VICEAMBASCIATORE UCRAINO
A denunciare la situazione al Consiglio di sicurezza Onu è il viceambasciatore ucraino presso le Nazioni Unite, Khrystyna Hayovyshyn. Sarebbero 2 milioni e mezzo gli ucraini deportati, torturati o uccisi. Tra loro anche 38mila bambini. Lo riporta la Cnn. Secondo Hayovyshyn, coloro che hanno opinioni politiche diverse o sono affiliati al governo o ai media ucraini scompaiono in un'area grigia e i bambini vengono strappati dalle braccia dei genitori.PREOCCUPAZIONE ANCHE DALL’AMBASCIATORE ITALIANO
Secondo l’Ambasciatore italiano al Palazzo di Vetro, Maurizio Massari, "l'aggressione russa all'Ucraina è una palese violazione del diritto internazionale, ma il sistema di filtraggio dei civili ucraini è una violazione dello 'jus in bello' così profonda come non abbiamo assistito in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale". L’Ambasciatore aggiunge: “fonti credibili hanno anche sensibilizzato su potenziali trattamenti crudeli, disumani e degradanti, raccolta illegale di dati biometrici, torture, detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate. Queste sono tutte mancanze di rispetto ai diritti umani più elementari, nonostante i tentativi di disinformazione". Una situazione davanti alla quale “Chiediamo alla Russia di garantire l'accesso illimitato sia agli organismi Onu che alle Ong internazionali, per visitare liberamente e in sicurezza i centri di collocamento temporaneo di questi civili, e inoltre di garantire l'immediato ritorno di tutti i cittadini ucraini trasferiti con la forza, in particolare donne e bambini, nei loro territori di origine o la piena libertà di movimento verso Paesi terzi" conclude l'Ambasciatore.