24 giugno 2024, ore 10:32 , agg. alle 10:56
La vittima avrebbe circa 17 anni e sarebbe stato ucciso al culmine di una lite legata al piccolo spaccio di droga.
Sarebbe stato accoltellato da due ragazzi minorenni in seguito a una rissa legata allo spaccio di droga nel quartiere. L’omicidio sarebbe avvenuto ieri pomeriggio ma il cadavere è stato ritrovato varie ore dopo, in serata, nel parco Robert Baden Powell a Pescara, in via Raffaello. Gli inquirenti mantengono massimo riserbo sull’età della vittima ma fonti informate fanno sapere che avrebbe circa 17 anni.
La dinamica
A differenza di quanto emerso in un primo momento, il giovane ucciso non avrebbe origini straniere ma sarebbe del posto. A scatenare l’aggressione nei suoi confronti una lite legata al piccolo spaccio di sostanze stupefacenti. A complicare il riconoscimento l’assenza di documenti addosso alla vittima. L'allarme è scattato intorno alle ore 21, quando al 112 è arrivata una chiamata. I soccorritori del 118 hanno trovato il ragazzo riverso a terra a faccia in giù tra le sterpaglie insanguinate. Non è ancora chiaro se la colluttazione sia avvenuta nel luogo del ritrovamento o nelle vicinanze. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, coordinate dal procuratore capo della Repubblica di Pescara, Giuseppe Bellelli, e il sostituto Gennaro Varone, accorsi sulla scena del crimine. Con loro anche un’altra magistrata del tribunale dei minori. Sin da subito gli inquirenti hanno avuto conferma dal medico legale, che ha eseguito una prima ricognizione sul cadavere, circa le cause del decesso: il giovane non sarebbe sopravvissuto alle ferite inferte da un’arma da taglio, probabilmente un coltello dalla lama seghettata.
I sospettati
Nelle prime ore della mattina le forze dell’ordine sono riuscite a individuare e a fermare i presunti responsabili dell’omicidio. Si tratterebbe di due minorenni italiani, coinvolti nel piccolo spaccio di droga locale che risulta particolarmente florido in quella zona della città. Ancora nessuna traccia dell’arma del delitto, presumibilmente un coltello, che non è stata ancora ritrovato. I presunti assassini, secondo le prime ricostruzioni, dopo il delitto sarebbero andati a fare il bagno al mare e lì si sarebbero disfatti del coltello utilizzato. Per recuperare l'arma sono al lavoro i sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Dalla procura gli inquirenti mantengono massimo riserbo sulle indagini, l’unico commento che trapela è la conferma che si tratti di un “caso delicatissimo".