20 settembre 2024, ore 12:40
Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due bambini, nati nella casa di famiglia a Traversetolo.
L’ACCUSA
Chiara Petrolini, la 22enne accusata di aver ucciso i suoi due neonati partoriti nella casa di Traversetolo, in provincia di Parma, è stata posta agli arresti domiciliari. La nuova richiesta di misura cautelare arriva dalla Procura guidata da Alfonso D’Avino al giudice per le indagini preliminari. Cambia però il capo d’imputazione, si parla di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Inizialmente non erano stati disposti gli arresti perché si riteneva non ci fossero esigenze cautelari, in quanto Chiara era appena rientrata da un viaggio in America con la famiglia e la casa era già stata posta sotto sequestro. Le prove non potevano dunque essere inquinate e il reato non poteva essere reiterato.
I FATTI
Ora la 22enne, reo confessa, si troverebbe in una struttura protetta seguita giorno e notte da personale specializzato. Il procuratore D’Avino ha tenuto una conferenza stampa questa mattina. Ha esordito evidenziando di essere “davanti a un fatto drammatico che suscita sgomento per due bambini che non hanno potuto vedere il mondo dopo aver visto la luce, per la famiglia della ragazza; per il giovane fidanzato” e ha continuato “sgomento anche per la ragazza perché al di là delle responsabilità penali che verranno accertate, pare essere difficilmente decifrabile e da oggi dovrà prendere coscienza di ciò che è stato e che sarà». «Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto, e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà», ha detto il procuratore. La giovane cercava sul web «come mantenere nascosta la gravidanza, come indurre o accelerare il parto» e «quali relazioni vi siano tra rottura delle acque, travaglio e parto» e infine «quali condotte tenere per cagionare, o favorire, un aborto».
DOPO IL PARTO
Il secondo neonato ritrovato sul quale è già stata effettuata l’autopsia era nato vivo, aveva «eseguito atti respiratori validi», la morte è stata provocata da “uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali, dal momento che il taglio del cordone ombelicale con mancata occlusione meccanica delle sue due arterie e della sua vena» ha «determinato un profuso sanguinamento con anemizzazione repentina e decesso del neonato», è emerso dagli esami autoptici.
I GENITORI
I genitori della giovane sarebbero totalmente estranei ai fatti, lo dimostrerebbe una intercettazione ambientale in cui la madre chiede alla figlia, dopo il ritrovamento del primo neonato «se anche l'altra volta quando ci fu una emorragia» la ragazza era incinta. Chiara negò. La madre del fidanzato e padre dei due neonati ha commentato con sollievo la decisione del gip. "Finalmente, è l'unica cosa che posso dire" ha detto. Nei giorni scorsi si era detta incredula per quanto accaduto e, in una intervista al Corriere, aveva dichiarato che “se l’avesse saputo avrebbe tenuto lei il bambino.