Pil, Bruxelles rivede al ribasso ma Gentiloni è ottimista: fiducia in ripresa da metà anno, in Italia e in Ue

Pil, Bruxelles rivede al ribasso ma Gentiloni è ottimista: fiducia in ripresa da metà anno, in Italia e in Ue

Pil, Bruxelles rivede al ribasso ma Gentiloni è ottimista: fiducia in ripresa da metà anno, in Italia e in Ue Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Il Commissario all’Economia: “Un ruolo positivo lo stanno svolgendo e continueranno a svolgere fino al 2026 i Pnrr nazionali del NextGenerationEU”. Intanto l’esecutivo italiano è costretto a rifare i conti: a Primavera arriverà una manovra correttiva?

La stagnazione dell’economia europea costringe a ridimensionare le prospettive per quest’anno. La Commissione difatti rivede al ribasso le stime di crescita dell'Italia e dell’intera Unione. Secondo l’esecutivo Ue, il nostro Paese crescerà dello 0,7% rispetto allo 0,9% previsto dalle stime dell’autunno. Allo stato attuale l'Italia risulta maglia nera nell'Eurozona insieme alla Germania. Di sicuro il governo deve rifare i conti e forse sarà necessaria una manovra correttiva a Primavera, ma il Commissario Gentiloni è fiducioso: fiducia nella ripresa economica in Europa e in Italia a partire dalla metà di quest'anno, dopo le difficoltà registrate in molti Paesi e la bassa crescita degli ultimi due anni, nella discesa dell'inflazione, più forte in Italia che altrove, sul ruolo positivo che stanno svolgendo e continueranno a svolgere fino al 2026 i Pnrr nazionali del "NextGenerationEU", con l'avvertimento che comunque qualcosa di simile (finanziamento comune per obiettivi comuni) bisognerà trovare per il periodo successivo, se l'Ue vuole restare competitiva a livello globale. E' quanto ha affermato, in sintesi, il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, incontrando i giornalisti italiani dopo la sua conferenza stampa di presentazione delle Previsioni economiche d'inverno della Commissione, oggi a Bruxelles.

Il Patto

Gentiloni ha anche colto l'occasione per una puntualizzazione sulla riforma del Patto di stabilità, ormai prossima all'approvazione finale da parte del Consiglio Ue e dell'Europarlamento, sottolineando che le nuove regole sono "migliori delle vecchie, più graduali e più favorevoli agli investimenti e all'autonomia di ciascun paese", e osservando che appaiono più restrittive solo se il paragone viene fatto con i tre anni scorsi in cui il vecchio Patto di stabilità era stato sospeso. "Le nostre previsioni economiche - ha detto il commissario - descrivono una situazione in cui l'economia europea rallenta e ha evitato la recessione, ciò che in un panorama così complicato è comunque un risultato. Ma ha avuto una crescita molto bassa e continuerà ad avere una crescita piuttosto bassa anche quest'anno. Nell'insieme siamo fiduciosi, tuttavia, che a partire dalla seconda metà del 2024 e poi nel 2025 l'attività economica possa riprendere con maggiore slancio".

L’Italia

"Questo vale - ha proseguito Gentiloni - per l'insieme dell'Europa, ma anche per l'Italia. L'Italia ha dati che sono in genere nella media europea e quindi può avere fiducia che a partire dalla seconda metà del prossimo anno, e poi nel 2025, ci sia una ripresa dell'attività". Ma, ha avvertito, "per questa ripresa è molto importante l'insieme di riforme e di investimenti del Pnrr". Quanto all'inflazione, "sta scendendo più rapidamente di quanto avessimo previsto, e lo sta facendo in modo particolare in Italia. Se guardiamo ai diversi paesi europei, l'aspettativa di inflazione per quest'anno in Italia è tra i più bassi, del 2%, e questo naturalmente è in parte il riflesso di un rallentamento dell'economia, ma in parte è anche una buona notizia per i bilanci familiari, e per l'insieme del potere d'acquisto nel nostro paese".

“Fanalino”

A un giornalista che chiedeva se, dopo le buone performance del post-Covid, non ci sia il rischio che si ritorni all'Italia fanalino di coda della crescita in Europa, Gentiloni ha replicato: "Io penso che dovremmo mettere un po' in archivio questa immagine dell'Italia fanalino di coda; ammesso che sia stata stabilmente la realtà, perché anche quando se ne parlava molto, forse non era fino in fondo la realtà". Comunque, ha rilevato il commissario, "quello che vediamo oggi è che abbiamo in difficoltà nella crescita soprattutto alcune zone dell'Ue: l'Europa centrale, i paesi nordici e i paesi baltici; sono paesi che hanno avuto crescita negativa l'anno scorso. Mentre altri paesi hanno avuto una crescita moderata. Io ho l'ambizione di ritenere che questo si deve anche al fatto che un grosso impegno di Fondi comuni europei, attraverso il Pnrr, ha contribuito a evitare un allargarsi di differenze" tra le economie degli Stati membri, "o addirittura ha fatto avanzare alcuni paesi che normalmente erano più in difficoltà". Alla domanda se non tema che il nuovo Patto di stabilità soffochi la crescita, in particolare per paesi come l'Italia, viste le modifiche che ha subito nel negoziato tra gli Stati membri in direzione di un ritorno al rigore di bilancio, rispetto alla proposta originaria della Commissione, Gentiloni ha risposto: "Dobbiamo sempre paragonare le nuove regole alle regole esistenti. A volte pensiamo che le regole fossero quelle dei tre anni in cui, con una certa fatica, abbiamo ottenuto la loro sospensione. Certo, se uno fa il paragone con i tre o quattro anni in cui le vecchie regole erano sospese, può dire che le nuove regole sono restrittive". "Ma se invece il paragone viene fatto con le regole esistenti, perché - ha ricordato il commissario - dal primo gennaio siamo tornati a quelle precedenti, si scopre che le regole che abbiamo introdotto e che spero verranno ora formalizzate, sono - ha indicato - più realistiche, più graduali, più favorevoli agli investimenti, più favorevoli all'autonomia di ciascun paese".

La preoccupazione

Quanto alla preoccupazione, da lui già espressa più volte, sul fatto che dopo il 2026, scaduti i finanziamenti per i Pnrr, sarà necessario introdurre un nuovo meccanismo simile per sostenere e finanziare la politica industriale per la doppia transizione, digitale e ambientale, e per l'industria della Difesa, Gentiloni ha affermato che "sarà un tema soprattutto per la prossima Commissione europea, e sarà un tema importante anche nel Rapporto sulla competitività che sta preparando Mario Draghi" e che sarà presentato all'Ue dopo le elezioni europee di giugno. "Una cosa è certa: che questa straordinaria operazione di sostegno comune che abbiamo fatto, prima con il meccanismo 'Sure' (prestiti per finanziare i diversi sistemi nazionali di cassa integrazione) e poi con il 'NextGenerationEU', non può essere solo una parentesi" ha osservato il commissario. "Il che non vuol dire - ha precisato - rendere questi meccanismi permanenti, ma vuol dire usare questo metodo, del finanziamento comune di obiettivi comuni, anche per le tante sfide che l'Europa deve affrontare, se vuole essere - ha concluso Gentiloni - competitiva nel contesto globale".

 


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