Più cene in famiglia e meno vita mondana, non è la nuova moda ma è l’effetto della pandemia che ha cambiato le nostre abitudini

Più cene in famiglia e meno vita mondana, non è la nuova moda ma è l’effetto della pandemia che ha cambiato le nostre abitudini

Più cene in famiglia e meno vita mondana, non è la nuova moda ma è l’effetto della pandemia che ha cambiato le nostre abitudini   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


31 ottobre 2024, ore 19:30

Due studi hanno messo in evidenza i cambiamenti insorti dopo la pandemia, la nuova normalità vuole più legami familiari e meno vita mondana rispetto a prima del Covid

Il lockdown prima, la nuova normalità adesso, si esce sempre meno la sera, si rinsaldano i legami familiari, è quanto ci ha lasciato in eredità il Covid. A dirlo sono due nuovi studi che hanno preso in considerazione le abitudini dopo la pandemia. La nuova routine prevede più cene in famiglia, così come il tempo passato con i propri cari, a discapito del tempo passato lontano da casa. Lo ha certificato la scienza grazie a due studi che hanno esplorato aspetti, dalla nuova routine a tavola e la vita mondana. Secondo lo studio pubblicato sul Journal of the American Planning Association, rispetto all’epoca pre-Covid le persone trascorrono quasi un'ora in meno al giorno facendo attività fuori casa. I ricercatori hanno stimato che il calo è di circa 51 minuti. A questo si aggiunge anche una riduzione di quasi 12 minuti nel tempo trascorso alla guida della propria auto o sui mezzi pubblici.


Gli studi americani

I ricercatori hanno preso in esame le risposte di un campione di 34mila americani. Gli autori della Clemson University e dell'University of California Los Angeles hanno però documentato che la tendenza ad uscire meno di casa risale addirittura ad almeno al 2003. Il Covid e le sue conseguenze non hanno fatto altro che aumentare questo cambiamento delle persone verso la vita domestica.


Ripensare alla vita fuori casa

La tendenza a uscire meno di casa, sostengono gli studiosi, ha richiesto un ripensamento dei centri urbani. Vanno, infatti ripensati gli spazi per uffici e negozi e se aumenta il lavoro da remoto, lo shopping da casa. Secondo Eric A. Morris, professore di pianificazione urbana e regionale alla Clemson University, occorre “investire di più nei punti di forza rimanenti”, fra cui “opportunità per la ricreazione, l'intrattenimento, la cultura, l'arte e altro ancora. Le città centrali potrebbero spostarsi verso il diventare centri di consumo più che di produzione”.


Le famiglie

Il lockdown ha riportato le famiglie a riunirsi forzatamente e una ricerca dell'American Psychological Association, ha dimostrato che le famiglie che mangiavano insieme più spesso durante la pandemia erano quelle che avevano anche interazioni più positive, condividevano notizie e informazioni e adottavano rimedi tecnologici come le videochiamate per restare in contatto con i familiari lontani. Gli autori dello studio hanno poi potuto dimostrare che il Covid ha avuto effetti positivi duraturi sulle dinamiche familiari.


Le attività casalinghe

Lo studio dell'American Time Use Survey ha preso in considerazione le abitudini degli adulti da 17 anni in su e hanno raggruppato l'uso del tempo in 16 attività in casa dal sonno all'esercizio fisico, oltre a 12 attività fuori casa tra cui eventi artistici e sportivi, shopping, lavoro, appuntamenti religiosi. Per compilare la statistica sono stati poi analizzati i vari tipi di viaggio: dall’auto a quelli sui mezzi pubblici e a piedi. I risultati hanno mostrato che il tempo trascorso su 8 delle 12 attività fuori casa è diminuito dal 2019 al 2021, mentre 11 delle 16 attività domestiche sono aumentate. Il tempo medio per le attività fuori casa è sceso da 334 minuti al giorno nel 2019 a 271 nel 2021, all'incirca da 5,5 ore al giorno fuori casa a 4,5. Tra le cause anche lo smart working. La quota lontano dalle mura domestiche si è ripresa solo modestamente dopo la pandemia, rimbalzando di soli 11 minuti dal 2021 al 2023 (fino a 281). E la tendenza a uscire meno sembra reggere.


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