06 aprile 2023, ore 08:00 , agg. alle 09:34
Le Procure di Roma e di Tivoli hanno messo nel mirino le due squadre della Capitale, la Roma e la Lazio, oltre alla Salernitana, in due indagini relative alla compravendita di calciatori per quattro stagioni, dal 2017
Operazioni sospette, costi dei calciatori gonfiati, irregolarità contabili. Le Procure di Roma e Tivoli scendono in campo con indagini su eventuali irregolarità nella compravendita dei giocatori di Roma, Lazio e Salernitana. Verifiche che riguardano ben quattro stagioni calcistiche, dal 2017 a quella conclusasi nell'estate del 2021, e che hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati dei vertici delle società: dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, al presidente e vicepresidente della Roma Dan e Ryan Friedkin e l'ex patron della società James Pallotta. Con loro anche una decina di dirigenti. L'accelerazione all'attività istruttoria si è avuta ieri con una serie di perquisizioni e di acquisizioni documentali effettuate nelle sedi dei tre club da parte degli uomini del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma.
L’INCHIESTA DI ROMA
Per quanto riguarda la Roma sono complessivamente 11 le operazionI finite all'attenzione degli inquirenti, 7 quelle che riguardano il club biancoceleste e la Salernitana. A piazzale Clodio nei giorni scorsi, per competenza territoriale, sono arrivati gli atti della maxindagine di Torino su una serie di operazioni di mercato che il club bianconero ha avuto con una serie di altre squadre. In particolare all'attenzione dei magistrati capitolini è stato trasmesso il segmento del procedimento Prisma che riguarda le cessioni dei calciatori Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola avvenute a ridosso del 30 giugno del 2019 prima della chiusura dei bilanci. Ma l'indagine sul club giallorosso, che vede indagate nove persone più la società, riguarda anche le cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, di Tumminello all'Atalanta, di Luca Pellegrini alla Juve, di Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona. Quanto agli acquisti oltre Spinazzola, i nomi sono quelli di Defrel dal Sassuolo, di Cristante dall'Atalanta e di Kumbulla dal Verona. I reati ipotizzati a vario titolo vanno da false comunicazioni sociali a dichiarazione fraudolenta mediante falsa fatturazione.
L’INDAGINE DI TIVOLI
Dal canto suo l'indagine della procura di Tivoli, come specifica in una nota il procuratore capo Francesco Menditto, riguarda la "S.S Lazio Spa e U. S. Salernitana 1919 srl" e l'attività di verifica non è collegata "con altre svolte da altre Procure della Repubblica". Nel comune alle porte di Roma il procedimento è stato avviato da alcuni giorni e i reati per i quali si procede sono "emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti" nonché per "false comunicazioni sociali nei confronti di alcune persone che, come ricordato, devono ritenersi innocenti fino a una condanna definitiva". Le operazioni sospette sono quelle legate ai calciatori Sprocati, Casasola, Marino, Cicerelli, Novella, Morrone, Akpa Akpro. In particolare nel capo di imputazione si afferma che Lotito, in qualità di Presidente del Consiglio di Gestione della "S.S. Lazio S.p.A.", assieme a Marco Moschini in qualità di Consigliere Delegato, Marco Cavaliere, quale Direttore Amministrativo e Igli Tare quale Direttore Sportivo della Società, "in concorso tra loro, avvalendosi delle fatture di vendita dei giocatori ceduti dalla U.S. Salernitana, frutto di valutazione artefatte rispetto al valore di mercato del singolo calciatore al momento della cessione, indicavano nelle dichiarazioni dei redditi annuali elementi passivi fittizi (costi "gonfiati"), nonché facevano figurare nei bilanci societari i rispettivi valori di acquisto spropositati dei calciatori, così falsando il valore del patrimonio della società sportiva". In merito alle perquisizioni svolte oggi la Us Salernitana 1919 "chiarisce che l'attuale compagine societaria è del tutto estranea alle operazioni oggetto di indagine" e precisa di aver "prestato la massima collaborazione agli organi inquirenti" e che "resta a loro ulteriore disposizione".
LE REAZIONI
“La Lazio è una casa di cristallo nella quale tutti i documenti sono a posto e sempre a disposizione di tutte le autorità": così la società di Claudio Lotito replica alla notizia della perquisizione della GdF disposta dalla procura di Tivoli. "Ci siamo sempre attenuti, nel nostro operato, ad un'ottica di leale e totale cooperazione - prosegue la nota - e, quindi, qualsiasi documentazione ci fosse stata richiesta sarebbe stata da noi immediatamente consegnata. Nutriamo comunque il massimo rispetto per la magistratura e confidiamo pertanto di fugare celermente qualsiasi equivoco o dubbio in relazione alle ipotesi di contestate”. La Roma, che collabora con gli inquirenti, sottolinea di aver sempre operato nel rispetto delle norme.