Pompei: il Giro d’Italia incontra la storia
Pompei: il Giro d’Italia incontra la storia Photo Credit: agenziafotogramma.it
14 maggio 2024, ore 14:51
Decima tappa: la corsa rosa è partita da uno dei siti archeologici più importanti, sullo sfondo le antiche rovine
POMPEI OGGI
Istantanea: una piazza gremita, un palco rosa e la musica di RTL 102.5. Siamo a Pompei, dove ha preso il via la decima tappa del Giro. Da oggi si comincia la risalita dello Stivale, abbiamo toccato il punto più a sud del tracciato della corsa, e ora si scavalleranno gli Appennini e si correrà sul versante Adriatico, dalle coste dell’Abruzzo in direzione riviera romagnola. Una giornata estiva, in un paese che si muove, un po’ pigro, nella propria tranquilla quotidianità, buttando un occhio e un orecchio alla festa di piazza.
POMPEI IERI
Magari era un giorno simile, quello del 79 d.C., quando il Vesuvio si svegliò dal suo sonno ed esplose in una eruzione disastrosa, che cristallizzò in un momento qualsiasi un vivace centro dell’impero Romano. Per 1700 anni, tutta l’area coinvolta dalla fuoriuscita di lava cenere e lapilli restò bloccata sotto una spessa coltre di materiale solidificato. Solo nel XVIII secolo Carlo III di Spagna, re di Napoli, ordinò di iniziare gli scavi, intuendo che qualcosa di importante si celasse sotto quel mantello scuro. Gli scavi, dunque, durano da oltre 300 anni, ma ancora ci regalano sorprese, perché solo 2/3 del sito sono stati portati alla luce.
LA PROTOPIZZA
Nel 2023 è stata portata alla luce una domus che su una parete conserva un affresco dell’antenata millenaria della pizza napoletana. Un vassoio d’argento sul quale sono disposti una focaccia, un po’ di frutta e un calice di vino. Il cornicione dell’antenata ricorda davvero da vicino la pronipote: spessa e gonfia, come vuole tradizione.
LA VENEZIA DI 3500 ANNI FA
In tema di curiosità, c’è un luogo a pochi chilometri dall’area archeologica, che è meno conosciuto, ma ugualmente interessante: si chiama Longola, è un villaggio dell’era del bronzo (1500 anni prima di Cristo), che è stato soprannominato dagli studiosi la Venezia della protostoria. Si tratta di un piccolo insediamento sulla foce del fiume Sarno che si sviluppava su isolotti collegati tra loro da canali artificiali, che venivano percorsi da piroghe in legno di cui sono trovate tracce durante i recenti scavi. Intorno al VII sec. aC, probabilmente un evento climatico molto intenso, costrinse questo piccola comunità a spostarsi di alcuni chilometri e a fondare un nuovo piccolo centro, che, si presume, sia il nucleo originario di Pompei. Dal 1997, quest’area è sottoposta sotto l’egida dell’UNESCO e dichiarata patrimonio dell’umanità. Tornando all’istantanea, quella di Pompei antica, bloccata sotto un cielo nero e spesso, è l’immagine più nitida dei tempi antichi, senza la quale non avremmo avuto accesso all’incredibile quantità di dettagli preziosi di cui Pompei è scrigno e custode.