Pompei: riapre e torna a splendere la casa dei Vettii, ricca di affreschi e statue, dopo 20 anni di restauri
10 gennaio 2023, ore 16:14
Nel sito archeologico, la casa dei Vettii è una delle più celebri e meglio conservate. Dal 2002 è stata sottoposta a restauro, sarà visitabile ora senza limitazioni
Sottoposte a un minuzioso lavoro di recupero e di restauro, le sale della casa dei Vettii, tornano a mostrarsi dopo 20 anni in tutto il loro splendore ai turisti che fanno visita al sito archeologico campano.
Ricca dimora pompeiana
La casa è collocata in un'area dell'antica Pompei dove sono presenti abitazioni dei cittadini più ricchi, posta di fronte a un'altra domus più opulenta, quella degli Amorini dorata. I proprietari erano Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, probabilmente due liberti, ovvero ex schiavi a cui era stata concessa la manomissione, cioè l’affrancatura, divenuti poi ricchi con il commercio del vino. A testimoniarlo, il ritrovamento di due loro anelli con funzioni da sigillo. Probabilmente avevano acquistato una dimora di origini più antiche, come testimoniano due capitelli a forma di dado nell’impluvium in tufo, ma l’avevano ristrutturata e arricchita con opere d’arte del IV stile, per poi affrontarne un secondo rimaneggiamento dopo il terremoto del 62 d.C., concluso invece dal seppellimento dell’intera struttura sotto una coltre di cenere e lapilli nel 79 d.C. per l’eruzione del Vesuvio.
Ampia e decorata da affreschi, la Cappella Sistina di Pompei
La domus di 1100 metri quadrati fu restaurata senza badare a spese dai fratelli Vettii, ricorrendo alle maestranza più qualificate dell'antica Pompei. E i risultati del rifacimento sono sotto gli occhi di tutti. Scene mitologiche, quadri erotici, racconti per immagini. Un tripudio di natura e di cultura per solleticare i sensi e l'intelletto, con un caleidoscopio di colori e di immagini da cui oggi come allora e' difficile staccare gli occhi. E poi il giardino, affollato di statue, fontane, cespugli odorosi, giochi d'acqua. All'ingresso è tornato ad accogliere gli ospiti, un Priapo dall'enorme membro appoggiato sul piatto di una bilancia che i fratelli Vettii vollero come segno di prosperità. "Una casa simbolo, una cappella Sistina di Pompei", ha detto il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.
Restauri accurati
Scavata alla fine dell'Ottocento, per preservarla nella prima metà del ventesimo secolo fu ingabbiata in una serie di strutture di cemento che però ben presto mostrarono la loro caducità, aggravata decenni dopo anche dalle conseguenze del sisma dell'Irpinia. La casa, infatti, era assolutamente non agibile, pericolante negli spazi esterni e interni. Per realizzare i restauri ha lavorato una squadra composta da archeologi, geologi, ingegneri, architetti, persino esperti di giardinaggio, che ha non solo ridato splendore alle pitture, coperte da uno spesso strato di cera, erroneamente applicato in passato con l'intenzione di proteggerle e farle risplendere, ma ha anche rimesso in sesto la struttura, adeguandola alle norme sismiche.
La vita dell'antica Roma
La casa dei Vettii costituisce anche un' impareggiabile testimonianza di vita vissuta nell'antica Pompei, e di come fosse stratificata la società romana dell'epoca. Oltre alla ricchezza esibita nella dimora dai proprietari ci sono anche alcuni spaccati di vita degli ultimi: dalla cucina, con ancora le pentole i treppiedi, i bracieri, ai piccoli ambienti nudi per la servitù, fino allo stanzino tappezzato di scene erotiche che si ipotizza ospitasse la prostituta Eutychis, "greca e di belle maniere", che qui veniva offerta per due assi. Nella domus era presente anche una stalla con ingresso autonomo su un'altra via