Ponte Morandi sei anni dopo il crollo, Genova ricorda 43 vittime di quel disastro
14 agosto 2024, ore 08:00 , agg. alle 09:41
14 agosto 2018: Una data che Genova non potrà dimenticare mai, per quelle 43 vittime, per gli sfollati, per due quartieri distrutti ma anche perché ha portato a galla il problema delle manutenzioni delle infrastrutture
Le lancette dell’orologio segnavano le 11.36, del 14 agosto 2018, il momento preciso in cui crollò Ponte Morandi e 43 persone persero la vita. A Genova quel giorno il cielo era scuro e pioveva a dirotto, non sembrava proprio la vigilia di Ferragosto. In un attimo il disastro, ripreso in un video da qualcuno che continua a ripetere “Oddio”, una sola parola che spiega tutto lo sgomento e la paura. Il ponte viene giù, uno dopo l’altro 30 veicoli vengono inghiottiti nel vuoto e travolti da tonnellate di cemento armato. Un boato assordante squarcia la città di Genova cancellando per sempre dalle cartine autostradali un tratto importantissimo della viabilità della città ligure e un pezzo della storia dell’ingegneria italiana. Oggi alle 11.36 verrà osservato un minuto di silenzio e in contemporanea verranno suonate le sirene delle navi in porto e le campane di tutta la diocesi genovese.
I SOPRAVVISSUTI
Qualche giorno dopo il disastro i media locali hanno raccontato le storie di chi, miracolosamente, si è salvato. E’ il caso di Davide Capello, pompiere che si trovava sul ponte al momento del crollo. Viaggiava da solo nella propria vettura, quando è stato risucchiato nel vuoto per 30 metri ed è uscito incredibilmente illeso dall'impatto. Dopo un volo di trenta metri l'auto si è incastrata in un’intercapedine tra l’asfalto e i supporti di cemento “Mi sono fatto coraggio ed ho iniziato a scavare con tutta la forza che avevo nelle mani per uscire da quella montagna di macerie. Mi sono salvato” è il suo racconto. C'è poi la storia di Gianluca Ardini, un commerciante di 29 anni rimasto aggrappato al proprio furgone dopo un volo di 40 metri e salvato dai vigili del fuoco. Per ore era rimasto nell'elenco dei dispersi, ma in realtà era già ricoverato in ospedale con lacerazioni e una frattura scomposta, ma ancora vivo, l’uomo aspettava a breve la nascita del figlio. Ha fatto il giro del mondo l'immagine del camioncino della Basko rimasto sull'orlo del baratro. A bordo c'era un genovese di 37 anni che è riuscito a salvarsi frenando appena in tempo e scappando poi a piedi.
IL PROCESSO
Il maxi processo è stato aggiornato a settembre, 58 gli imputati. Tra la prima udienza celebrata il 7 luglio 2022 e l'ultima (16 luglio 2024), sono state effettuate 170 udienze e ascoltate 324 persone.