I fatti risalgono all’inizio di giugno. Le indagini erano partite dopo che la vittima, una ragazza di 19 anni, si era recata all'Ospedale Lotti di Pontedera, nel pisano, dov’era stata ricoverata con una prognosi tra i 20 e i 40 giorni per le gravi lesioni subite. Scattato così il Codice Rosso, con la giovane ascoltata dagli inquirenti. Secondo quanto ricostruito, aveva conosciuto il suo aggressore la sera stessa, in una discoteca. I due si erano portati all'esterno del locale, nell'area del parcheggio. È qui che si sarebbe consumata la violenza, a cui la ragazza avrebbe cercato di sottrarsi respingendo il coetaneo, che invece avrebbe anche ripreso lo stupro con il cellulare.
L'ARRESTO
Dopo giorni di indagini, il 14 giugno gli uomini della Polizia sono riusciti ad individuare il presunto aggressore: si tratta di un diciannovenne italiano incensurato, ora accusato di violenza sessuale e lesioni gravissime. Determinanti per riconoscerlo la descrizione fisica e il suo nickname di Instagram, forniti proprio dalla vittima. Il giovane è stato arrestato con un'ordinanza messa dal gip di Pisa. Ora si trova in carcere.
"CULTURA PATRIARCALE"
"È l'ennesimo episodio che ci racconta come siamo immersi in una cultura patriarcale del possesso e della sottomissione, per la quale la donna è un oggetto a disposizione del desiderio maschile" ha commentato l'assessore regionale alle pari opportunità della Toscana, Alessandra Nardini.
"Sradicare questa cultura è un'emergenza e lo si può fare soltanto unendo alla certezza della pena per i colpevoli un'azione di educazione alla parità e al rispetto fin dall'infanzia, nelle scuole. Non vogliamo più che le vite di noi donne siano distrutte dalla violenza maschile. Basta".