22 dicembre 2020, ore 12:33 , agg. alle 10:45
Verranno somministrati allo Spallanzani di Roma, via ai test anche sulla cosiddetta variante inglese, i vaccini, secondo gli esperti funzioneranno lo stesso
Sarà un’infermiera la prima vaccinata Covid in Italia. È una bella notizia. Già si sapeva che sarebbero stati gli operatori sanitari i primi ad usufruire del vaccino. Medici, infermieri e tutti gli addetti ospedalieri sono, da mesi, la nostra prima linea al fronte. Si comincerà il 27 dicembre e questo è il miglior regalo di Natale che potessimo aspettarci.
Il comunicato dello Spallanzani
Il comunicato di questa mattina dello Spallanzani di Roma è asciutto, ma importante: "La Direzione dell'Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani comunica che nella giornata di domenica 27 dicembre, giornata del V-Day, saranno somministrati i primi cinque vaccini anti-COVID ad altrettanti dipendenti dell'Istituto e precisamente: una infermiera, un operatore socio sanitario (OSS), una ricercatrice e due medici". Saranno i primi cinque di una lunghissima serie. Quella che ci porterà fuori dalle paure del coronavirus, dall’angoscia che si è impadronita di molti, dalle restrizioni alla nostra libertà. Il vaccino sarà il piccolo pezzo di libertà che stiamo aspettando da mesi.
La variante inglese
Nelle ultime ore la paura è tornata sotto il nome di variante inglese. Oggi è stata convocata una riunione straordinaria con gli Stati membri dall'Oms Europa per valutare la strategia da intraprendere di fronte alla nuova variante di Covid. Le notizie sono rassicuranti. La mutazione del Covid comparsa in Gran Bretagna "è un pò diversa" da quelle prese in considerazione finora, "e non sappiamo ancora precisamente se il nostro vaccino possa proteggere anche contro questa. Dal punto di vista scientifico, però, è altamente probabile", ha detto il fondatore di Biontech, Ugur Sahin. Serviranno adesso due settimane per raccogliere i dati a riguardo. Il vaccino anti-covid Biontech-Pfizer sarà presente sul mercato col nome commerciale "Cominarty". A proposito della variante inglese e dei timori per i vaccini sviluppati, intervengono gli esperti. Fortunatamente concordano su un punto: "Ci sono già state delle varianti nel recente passato e ce ne potranno anche essere altre – ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia - Allo stato questo non vuol dire un aggravamento della malattia o della letalità e, soprattutto, il vaccino non è messo in discussione".
I test sui vaccini
Pfizer e Moderna stanno effettuando dei test per verificare se i propri candidati vaccini sono efficaci anche contro la 'variante inglese' del Sars-CoV-2. Lo hanno detto oggi le due aziende, che si dicono comunque ottimiste sull'esito. "In base ai dati che abbiamo ci aspettiamo che l'immunità dal vaccino sia protettiva contro la variante - afferma Moderna in un comunicato -. Faremo dei test aggiuntivi nelle prossime settimane per confermarlo". Anche Pfizer, "sta già generando dei dati su quanto il sangue di persone vaccinate sia capace di neutralizzate il nuovo ceppo". Anche Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus ne è convinto che le notizie sulla variante debbano essere positive. "La chiave" del vaccino anti-Covid "funziona ancora", anche se circola la variante Sars-CoV-2. "Le mutazioni nei virus avvengono costantemente - ha spiegato – però di fatto raramente alterano completamente" la "serratura" su cui agisce la 'chiave' vaccino. "In questo momento, dai dati che ci hanno dato i colleghi inglesi, questa 'serratura' non è alterata. Quindi questa chiave vaccinale è ancora in grado di aprire e di proteggerci - ha precisato Ricciardi - Naturalmente dobbiamo continuare a monitorare, ma il monito e l'incoraggiamento è accelerare la vaccinazione, per proteggere più persone e nel modo più rapido possibile".