Prove di normalità a Verona: la magia della 1000 Miglia e l’Arena che riapre a 6.000 spettatori con l’Aida

Prove di normalità a Verona: la magia della 1000 Miglia e l’Arena che riapre a 6.000 spettatori con l’Aida

Prove di normalità a Verona: la magia della 1000 Miglia e l’Arena che riapre a 6.000 spettatori con l’Aida


Si apre il sipario sul 98° Arena di Verona Opera Festival 2021 con la prima di due serate straordinarie: è il ritorno alla grande musica in Anfiteatro. A 150 anni dalla prima al Cairo, Aida viene eseguita in forma di concerto diretta dal Maestro Riccardo Muti, alla guida dei complessi artistici areniani dopo 41 anni

Quella di oggi si candida a diventare una giornata da incorniciare per Verona. La 1000 Miglia è tornata in piazza Bra, da questa mattina avvolta dalle vetture di staff e dalle 375 auto storiche partecipanti alla Corsa simbolo per eccellenza dell’Italia. Presenti anche le 1000 Miglia Green: un numero limitato di esclusive Hypercar, Supercar e prototipi Full electric che hanno affrontato la sfida di compiere in modalità elettrica l’intero percorso, che supera i 1.700 chilometri. Ora le auto sono ripartite alla volta di Brescia, dove si chiuderà la Manifestazione.


Prove di normalità: riapre l’Arena con 6.000 spettatori per l’Aida

Prove tecniche di normalità su un altro fronte: quello degli eventi live. RTL 102.5 è media partner dell'Arena di Verona Opera Festival, questa sera si apre il sipario sul 98° Arena di Verona Opera Festival 2021 con la prima di due serate straordinarie: è il ritorno alla grande musica in Anfiteatro. A 150 anni dalla prima al Cairo, Aida viene eseguita in forma di concerto diretta dal Maestro Riccardo Muti, alla guida dei complessi artistici areniani dopo 41 anni. Sul palcoscenico alcuni dei più acclamati artisti verdiani di oggi: Buratto, Rachvelishvili, Zada, Maestri, Pertusi, Zanellato e i giovani Torre e Rados. In Arena ci saranno 6.000 spettatori, grazie a un preciso protocollo messo a punto dal Comune di Verona.


Sul podio il Maestro Riccardo Muti, nel segno di Verdi

Sul podio questa sera sale il Maestro Riccardo Muti, dopo l’unica presenza il 7 agosto 1980 sempre nel segno di Verdi: allora in programma era la Messa da Requiem che, a pochi giorni dalla strage di Bologna, fu dedicata a tutte le vittime della fame e della violenza nel mondo, in un clima di tesa e intensa commozione.

Il Maestro Muti guida l’Orchestra dell’Arena di Verona e il Coro preparato da Vito Lombardi. Per l’occasione il soprano Eleonora Buratto fa il suo debutto come Aida, a fianco del tenore Azer Zada come Radamès e al mezzosoprano Anita Rachvelishvili nei panni di Amneris. Il cast annovera altre voci di consolidata esperienza e fama, come quelle di Ambrogio Maestri, Riccardo Zanellato e Michele Pertusi, e giovani talenti già acclamati nelle migliori stagioni, come la genovese Benedetta Torre, già Sacerdotessa di Aida al Festival di Salisburgo sotto la bacchetta di Muti, e il tenore triestino Riccardo Rados, per ridare fiducia e luce ai giovani italiani più penalizzati dalla pandemia, uscendo dall’ottica esclusiva dei nomi di richiamo in una stagione che vuole essere sia di altissimo livello artistico sia vessillifera dei valori fondanti la cultura e la bellezza italiana.


Il sindaco di Verona Sboarina: “Da un anno attendiamo questo momento”

“È da un anno che attendiamo questo momento, da quando la pandemia ci ha costretto a rimandare il festival areniano già programmato per l'estate 2020 – spiega il Sindaco di Verona e Presidente di Fondazione Arena Federico Sboarina in un collegamento su RTL 102.5 –. In quell'occasione, nonostante la drammaticità del momento e l'incertezza sul futuro, avevamo promesso che il 98° Festival areniano sarebbe stato solo posticipato. Così è stato: Verona ha il grande onore di ospitare sul podio un artista internazionale come il maestro Riccardo Muti e il pubblico potrà godere di una serata di grande musica. Questa prima dell'Arena resterà nella storia della città e del festival lirico perché segna la ripartenza culturale nazionale. Il nostro monumento simbolo, che è tempio della musica estiva, non ha mai smesso di essere un punto fermo nel panorama internazionale, nemmeno durante i difficili mesi dell'emergenza sanitaria. Ci aspetta una serata indimenticabile, la sintesi di ciò che è stato e del futuro che vogliamo riprenderci”.



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