Putin, si ai negoziati con Zelensky solo se verrà rieletto, senza precondizioni. Il leader russo pronto a incontrare Trump

Putin, si ai negoziati con Zelensky solo se verrà rieletto, senza precondizioni. Il leader russo pronto a incontrare Trump

Putin, si ai negoziati con Zelensky solo se verrà rieletto, senza precondizioni. Il leader russo pronto a incontrare Trump   Photo Credit: Fotogramma.it


19 dicembre 2024, ore 15:00

In precedenza Putin aveva dichiarato che Kiev doveva accettare il compromesso ma poco dopo ha affermato che con Kiev tratterà solo dopo le elezioni presidenziali

Il presidente russo oggi si dice pronto a sedersi a un tavolo per negoziare una tregua con l'Ucraina ma Kiev dovrebbe esser disponibile ad accettare compromessi. Nel giro di un'ora però Vladimir Putin precisa che non tratterà con Volodymyr Zelensky, che non si è sottoposto al turno delle elezioni presidenziali lo scorso marzo. Quindi afferma che la Russia è pronta al dialogo con Kiev senza precondizioni ma sulla base della realtà che sta prendendo forma sul campo oggi. Proprio ieri Zelensky ha ammesso che non ha le forze per riconquistare Donbass e Crimea. Sono per la tregua il presidente eletto Trump e il premier ungherese Orban, mentre il resto dell'Europa continua a supportare Kiev, e in generale chiede di evitare di parlare di tregua perchè così si fa il gioco di Putin. Nella conferenza stampa di fine anno Putin si lancia poi nella sfida tecnologica con gli Usa sul missile balistico ipersonico Oreshnik per dimostrare che non può essere abbattuto dalle difese aeree occidentali e si dice pronto a incontrare Trump. Chissà che il 20 gennaio prossimo, con il suo insediamento alla Casa Bianca, si riaprirà davvero il dialogo tra Stati Uniti e Russia.

PUTIN E L'ACCUSA ALLA NATO

Il presidente russo ribadisce quanto affermato in altre occasioni "Praticamente tutti i Paesi della Nato sono in guerra con noi" dice con chiaro riferimento al sostegno a Kiev da parte dell'Alleanza Atlantica. Putin al cospetto del suo Paese mostra i muscoli e rivendica che "la prontezza al combattimento dell'esercito russo è ai massimi livelli mondiali e che la Russia è diventata più forte ed è diventata uno Stato davvero sovrano".

L'ATTENTATO A KIRILLOV, GRAVI ERRORI DEI SERVIZI RUSSI

Nel bilancio di fine anno il leader del Cremlino commenta anche l'uccisione del generale Igor Kirillov. "E' stato il risultato di gravi errori dei servizi speciali russi", ha detto il presidente Vladimir Putin. Quello che è avvenuto significa che le nostre forze dell'ordine e i nostri servizi speciali lasciano passare questi colpi, dobbiamo migliorare questo lavoro e non permettere errori così gravi, ha concluso Putin.

DOSSIER SIRIA

Putin chiede a Israele di ritirarsi dal territorio siriano. Parlando in conferenza stampa, il leader russo ha detto che "Israele è il maggior beneficiario" della crisi in Siria. Poi Putin nega che la caduta di Bashar al-Assad, alleato stretto della Russia in Siria, rappresenti una sconfitta per Mosca. L'obiettivo principale dell'intervento militare russo in Siria, iniziato nel 2015, era quello di prevenire la formazione di una "enclave terroristica" simile a quella in Afghanistan, quindi per Putin si tratta di una "missione compiuta".


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