Quentin Tarantino si dedica al teatro e rivela perché ultimamente non ha diretto film
28 gennaio 2025, ore 09:00
Il regista di Pulp Fiction non ha escluso la possibilità che la sua opera teatrale possa essere sfruttata come adattamento per il grande schermo
33 anni dopo quella folgorante première de “Le iene”, film che ha lanciato la sua carriera e ha stravolto il cinema americano, ieri al Sundance Film Festival è tornato Quentin Tarantino.
In una affollatissima Main Street di Park City, con giornalisti, fan e addetti ai lavori pronti a carpire qualsiasi parola dal maestro della settima arte, si è consumata una lunga chiacchierata con Elvis Mitchell, stimato critico, accademico e conduttore.
Il regista lo scorso anno ha lasciato tutti appesi a un filo circa il suo ritorno dietro la macchina da presa poiché, improvvisamente, abbandonò quel progetto a cui stava lavorando che per parecchi mesi ha risposto al nome di “The Movie Critic”. Secondo molti sarebbe potuto essere il gran finale della sua carriera, ma poi qualcosa è andato storto. L'ultimo film che Tarantino ha diretto è stato "C'era una volta a... Hollywood" e risale al 2029
TARANTINO, TRA TEATRO E PATERNITÀ
"Non ho fretta di buttarmi nella produzione", ha detto Tarantino. "Lo faccio da 30 anni. Il mese prossimo mio figlio compirà 5 anni e ho una figlia di due anni e mezzo. Quando sono in America, scrivo. Quando sono in Israele? Sono un abba, che significa padre". ha affermato l'autore.
Alla base del suo temporaneo ritiro dalle scene quindi ci sarebbe la voglia di dedicarsi ai suoi figli.
La sala gremita di appassionati di cinema ha però potuto ricevere una notizia che riguarda un progetto a cui il regista sta segretamente lavorando e che vorrebbe realizzare prima ancora di un eventuale prossimo film: "Se vi state chiedendo cosa sto facendo in questo momento", ha detto l’autore in alcune clip apparse sui social "Sto scrivendo un'opera teatrale. Probabilmente sarà la prossima cosa che finirò per fare".
Ma Tarantino ha anche lasciato uno spiraglio sul ritorno al cinema. Non ha escluso la possibilità che la sua opera teatrale possa essere sfruttata come adattamento per il grande schermo.
"Se sarà un fiasco, probabilmente non la trasformerò in un film. Ma se è un successo strepitoso? Potrebbe essere il mio ultimo film". ha detto il regista.
TARANTINO, TRA CINEMA E TV
Come spesso accade, l’autore di “Pulp Fiction” e altri cult che hanno segnato l’immaginario degli ultimi anni, non si è risparmiato e si è lanciato in un attacco contro l’industria attuale:
"Che cazzo è un film che esce in quattro settimane e la seconda settimana lo guardi in televisione. Non mi sono buttato (nel cinema) per rendimenti digradanti", ha detto il pluripremiato Oscar, per poi passare al motivo per cui è così eccitato per il teatro dal vivo in questo momento.
"Pagano un sacco di fottuti soldi per sedersi in quel posto", ha detto a proposito degli spettatori a teatro rispetto a quelli al cinema, "non c'è un fottuto registratore, non c'è un cellulare, per quel momento possiedi il pubblico.
Sono tutti tuoi, sono nel palmo della tua mano. Non si tratta solo di fare arte, si tratta di stupirli, si tratta di regalargli una fantastica serata fuori. Per me questo è importante. È l'ultima frontiera".