Rajae, ma che risultato hanno le riforme?
22 ottobre 2017, ore 18:27
Un nodo al fazzoletto e una ricerca attenta tra dati nero su bianco ed esperti
Qualche giorno fa rileggevo i giornali di questa estate incappando anche negli annunci della estinzione di Equitalia tanto annunciata e poi finalmente realizzata con decorrenza 1 luglio. Detto fatto. Ne avevamo parlato anche in radio. Tutti preoccupati per i conti correnti ma poi cosa è successo? Cosa da "nodo al fazzoletto". Non ho sentito nulla né in merito ad un successo per favore del contribuente ma neppure nulla in merito a nuove "ganasce fiscali". Incuriosita chiedo agli "esperti di settore". Gli "esperti" mi dicono che come sempre "hanno vinto gli evasori". Ma come è possibile? Non ho letto nulla? Verifico e la notizia c'è! Leggo che lo Stato metterà in vendita le cartelle esattoriali che non è stato in grado di incassare (!). Ma perché le cartelle si possono vendere? A quanto pare si! Le venderà a professionisti della riscossione ma questo e chiaro sintomo di una incapacità di pretendere da chi sguazza nel non ufficiale. Trovata la notizia approfondisco: parliamo di cartelle pari a un valore di 817 miliardi, vendute per appena 4. Se ne potevano fare di cose con tutti quei soldi. Nessun problema mi dicono "gli esperti di settore" si rifarà con la stragrande maggioranza di cittadini che, appena ritardano di pagare una multa, si vedono rincorrere dalla ex Equitalia (ora direttamente Agenzia Entrate Riscossione). Non ci sto, i numeri gridano troppo la vendetta. Cifre impressionanti, anche perché parliamo di somme quasi irrecuperabili da parte dell'amministrazione fiscale.
Uno scandalo vero e proprio appena appena sussurrato. Infatti degli 817 miliardi totali: 147,4 sono dovuti da soggetti falliti, 85 da persone decedute e imprese cessate, 95 da nullatenenti, secondo i dati dell' Anagrafe tributaria; 30,4 miliardi sono sospesi per provvedimenti di autotutela o sentenze dell' autorità giudiziaria. In sostanza le cartelle ammontano a 84,6 miliardi di euro, di cui 32,7 però non sono lavorabili a causa di norme a favore dei contribuenti. In pratica, è di 51,9 miliardi l'importo sul quale le azioni di recupero potranno «ragionevolmente avere più efficacia». È un elenco da scandalo, se si pensa che, cedibili forse si poteva fare anche prima, per ottimizzare...no? Se lo Stato, tra grande fratello fiscale e accesso diretto ai conti correnti, conosce ormai tutto di noi, perché non riesce a stanare gli evasori? E perché la "forza" di questa macchina ricade su chi quel poco che ha lo tiene in trasparenza "alla luce del sole" e regolarmente paga?