Rapporto Abi-Entrate: diminuiscono le famiglie che hanno accesso a un mutuo
Rapporto Abi-Entrate: diminuiscono le famiglie che hanno accesso a un mutuo
19 maggio 2023, ore 14:01
Secondo l’ultimo rapporto dell’Associazione bancaria italiana sul mercato immobiliare, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, a una famiglia media servono 3 anni e 80 giorni di stipendio per comprare casa
Non è un periodo facile per chi sogna di comprare casa. Se l’esperienza quotidiana non fosse sufficiente, a certificare la difficile situazione per le famiglie che provano ad accendere un mutuo sono i dati diffusi questa mattina dall’ultimo Rapporto Abi (Associazione bancaria italiana) sul mercato immobiliare, realizzato in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.
Il mercato immobiliare
All’origine di queste difficoltà c’è il rialzo dei tassi della Banca Centrale Europea, una scelta discussa anche a livello politico, che rende meno accessibile per le famiglie accendere un mutuo per l’acquisto di un’abitazione. Lo scorso anno e nei primi mesi del 2023 è sceso quello che si definisce l’affordability index, che sintetizza l’analisi dei vari fattori che influenzano la possibilità per una famiglia di contrarre un prestito.
Nel 2022 il mercato immobiliare italiano delle abitazioni è cresciuto raggiungendo un volume di scambi mai visto negli ultimi quindici anni, anche se negli ultimi mesi dell'anno il caro inflazione e l'aumento dei tassi hanno provocato una frenata. Sono state oltre 784mila le transazioni che riguardano il mercato immobiliare residenziale nel 2022, il 4,7% in più rispetto a quelle registrate nel 2021, per un valore stimato che arriva quasi a 123 miliardi di euro. Il capitale medio finanziato è poco superiore a 138 mila euro.
In lieve aumento la durata media dei mutui (24,8 anni), analoga tra le aree del Paese, mentre la rata media si attesta intorno ai 623 euro mensili. Per quanto riguarda il tasso medio applicato ai prestiti, anche qui osserviamo un aumento nel 2022 di 0,63 punti percentuali, crescita che ha portato il dato finale a un valore medio del 2,5%.
Le differenze geografiche
I tassi medi più elevati si evidenziano nelle regioni del Sud (2,75%) e del Centro (2,59%), mentre i tassi più bassi si registrano nel Nord Est (2,31%).
Se la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di compravendite nel corso dell'anno (oltre 165mila), è l'Umbria a far segnare il maggior rialzo con oltre 11mila scambi e una crescita del 14,2%. Seguono la Basilicata (+12,6%) e il Molise (+10,7%). Tra le grandi città, invece, troviamo in testa Palermo (+11,3%), seguita da Milano (+6,1%), Torino (+5,9%) e Bologna (+3,4%). Nel complesso, sono state vendute abitazioni per un totale di oltre 83 milioni di metri quadrati (+3,2%), con una superficie media per unità abitativa compravenduta pari a 106,8 metri quadrati.
Secondo il rapporto, a una famiglia media servono 3 anni e 80 giorni di stipendio per comprare casa.