Ravanusa, dubbi sulla rete del metanodotto da molti anni, Italgas , interventi recenti sono stati solo di routine
Ravanusa, dubbi sulla rete del metanodotto da molti anni, Italgas , interventi recenti sono stati solo di routine
14 dicembre 2021, ore 08:00
Nel 2014 ci u un periodo di amministrazione controllata, secondo i dirigenti dell'epoca vi furono segnalazioni di pericolo sul 76% del metanodotto, la società Italgas nega
Anche nel caso di Ravanusa emerge una Italia che non fa manutenzione, che non protegge i suoi cittadini, con istituzioni quantomeno distratte e aziende private e non, che pensano solo al profitto. E qua e là ci sono anche sospetti di infiltrazioni della malavita . Perché anche in questa tragedia, come per esempio, quella del ponte Morandi a Genova, dopo il fatto si parla di precedenti allarmi, dei quali prima non c'erano state tracce.
LA SOCIETA' CHE GESTISCE LA CONDOTTA COMMISSARIATA NEL 2104
La società Italgas l che gestisce la rete di metano anche a Ravanusa, dove è avvenuta sabato l'esplosione, era stata commissariata per sei mesi dal 9 luglio 2014 da parte della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, commissariamento prorogato di altri sei mesi. La società Italgas è controllata al 100% da Snam. Era stata la prima volta in assoluto che una società quotata subìva una misura del genere. I pm di Palermo avevano richiesto e ottenuto per Italgas il commissariamento in seguito a una inchiesta partita sulla società Gas spa, società riconducibile a Vito Ciancimino, ma gestita formalmente dall'imprenditore Ezio Brancato. La stessa Gas nei primi anni duemila risultava essere sotto il controllo del figlio di don Vito, Massimo.
GLI AMMINISTRATORI GIUDIZIARI SEGNALARANO LA NECESSITA' DI INTERVENTI
"Il 76% delle tratte di rete indagate deve essere sottoposto con urgenza a un intervento di risanamento": cosi' gli amministratori giudiziari nominati dal tribunale di Palermo nel procedimento di prevenzione che interesso' Italgas scrivevano nel 2014 dopo aver controllato, attraverso un pool di tecnici, la rete del metano gestita dalla societa' nell'agrigentino, Ravanusa compresa. Da accertamenti a campione erano emerse gravi situazioni di rischio ad esempio ad Agrigento citta'.
LE NOTE DI ITALGAS
In queste ore la società Italgas rammenta che nessuna indagine e rilevo fu fatto al tempo dell' amministrazione giudiziaria del 2014, come invece sostengono gli amministratori del periodo. Italgas ricorda anche che il blocco fu disposto dall'allora Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, in seguito radiata dalla magistratura e condannata ''per affari illeciti nella gestione dei beni confiscati''". Insomma in questa vicenda ci sono molte cose da chiarire, la procura di Agrigento si trova di fronte ad un lavoro complesso , persino pericoloso.
L'INDAGINE DELLA PROCURA E' PARTITA
In Procura ad Agrigento gli inquirenti, che hanno aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo al momento contro ignoti, lavorano con l'obiettivo di dare una risposta il prima possibile alle famiglie che piangono i morti e a quelle che hanno perso le case ridotte in macerie dall'esplosione che ha sconvolto questo paese di poco piu' di 11 mila abitanti, con più di 100 sfollati Anche i periti stanno cominciando ad analizzare dal punto di vista tecnico la rete del gas da cui sarebbe partita la perdita che avrebbe provocato la deflagrazione, i pm stanno acquisendo carte e documenti relativi alle manutenzioni del metanodotto. Dalle prime verifiche, i carabinieri, che indagano su delega della Procura, avrebbero appurato che cinque giorni prima della strage ci sarebbe stato un intervento di manutenzione ordinaria sull'impianto; controlli, pare, che non avrebbero evidenziato alcuna criticita'.