Razzo cinese in caduta incontrollata sulla Terra. Protezione Civile, potenzialmente interessate 9 regioni del Centro-Sud
08 maggio 2021, ore 12:00
Il secondo stadio del razzo cinese «Lunga marcia 5B», lanciato lo scorso 29 aprile per inviare nello spazio il primo modulo della nuova stazione spaziale di Pechino sta lentamente precipitando senza controllo sulla Terra. Allerta in Italia, potrebbero essere colpite da frammenti nove regioni del Centro-sud. Il rientro è atteso nella notte
Un «rifiuto spaziale» da 20 tonnellate potenzialmente pericoloso. Il razzo cinese «Lunga marcia 5B» è in caduta libera verso il nostro pianeta. Dopo il lancio, lo scorso 29 aprile, lo stadio del razzo è stato abbandonato nell'orbita e da allora non dà più segni di vita. L'unica influenza che riceve è il freno dell’atmosfera che lo sta spingendo verso la terra. Al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata per le ore 2.24 ore locali del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di ± 6 ore, all'interno di questo arco temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l'Italia che, in totale, interessano porzioni di 9 regioni del centro-sud, ovvero Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
TAVOLO TECNICO IN PROTEZIONE CIVILE
Nella sede del Dipartimento della Protezione Civile si è tenuto il tavolo tecnico che seguirà le operazioni di rientro incontrollato in atmosfera del razzo cinese Lunga Marcia 5B. Alla riunione, oltre all'Asi (Agenzia Spaziale Italiana), ha partecipato un membro dell'ufficio del Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentanti del Ministero dell'Interno - Dipartimento dei Vigili del Fuoco, della Difesa - Coi (Comando operativo di vertice interforze) e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile della Conferenza delle Regioni. La Protezione Civile nell'ipotesi remota che alcuni frammenti possano raggiungere la terra ritiene poco probabile che causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti, il consiglio dunque è di stare lontani dalle finestre e porte vetrate. "I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici", prosegue la Protezione civile. "All'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell'eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti". È poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell'impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all'impatto, spiega ancora la Protezione civile che consiglia, "in linea generale, a chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti".
CINA, RISCHI ESTREMAMENTE BASSI
Per la Cina il rischio di danni sulla Terra "è estremamente basso". Lo ha assicurato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, dopo che gli Stati Uniti hanno avvertito che i detriti potrebbero schiantarsi su un'area abitata.
LA FOTOGRAFIA DEL VIRTUAL TELESCOPE
E’ arrivata, nel frattempo, la prima foto dello stadio principale del razzo cinese "Lunga Marcia 5B" adesso in caduta incontrollata verso la Terra. E’ stata scattata dall’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e al momento è l'unica immagine disponibile ottenuta attraverso un potente telescopio.
IL PRECEDENTE
Già lo scorso anno un componente analogo dello stesso modello del più grande razzo cinese è andato in pezzi nell'impatto con l'atmosfera. I frammenti caddero sull'Africa occidentale andando a colpire alcuni villaggi, per fortuna senza gravi conseguenze.