Regionali, nel centrosinistra è tutti contro tutti, e Calenda: “Gli elettori non hanno sempre ragione”
Regionali, nel centrosinistra è tutti contro tutti, e Calenda: “Gli elettori non hanno sempre ragione”
14 febbraio 2023, ore 18:21
Nicola Fratoianni, leader di Si, chiama in causa Nanni Moretti: "Continuiamo così, facciamoci del male". La netta affermazione in Lombardia e nel Lazio sembra invece riportare serenità nel centrodestra, Salvini, Lega: "Si vince sempre insieme, mai da soli"
Il day after, il giorno dopo, delle Regionali in Lazio e Lombardia, coincide con un San Valentino in cui a festeggiare sono soltanto il centrodestra e i suoi elettori, ancora in luna di miele con il governo, tanto che la premier Giorgia Meloni ribadisce che “ora il governo è più forte e coeso”. Tant’è vero che Carlo Calenda, capo del Terzo Polo, non si risparmia sui social nell'analisi del voto: “Gli elettori decidono ma non hanno sempre ragione. Altrimenti non saremmo messi così. Avete tutti scritto che la Moratti era la candidata perfetta per la Lombardia. Il Lazio con un ottimo candidato e coalizione è andato peggio - scrive il leader di Azione rispondendo a dei commenti - Sono trent'anni che votiamo e siamo scontenti di chi votiamo. Sostengo da sempre che votiamo per ragioni sbagliate: appartenenza e moda. E basta guardare l'astensione per capirlo. È la ragione per cui abbiamo fondato Azione. Se stamattina volete sostenere che il voto a Fontana è basato sui risultati del buon governo, fatelo".
Il PD
Nel Pd, invece, hanno fatto sentire la loro voce i principali papabili per la nuova leadership, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. E tutte e due invocano discontinuità: "Serve un nuovo gruppo dirigente al Pd, è inutile che ci giriamo intorno" dice il governatore dell'Emilia Romagna. “Alle Regionali è andata male, sapevamo tutti che le condizioni di partenza erano difficilissime. Ma non è colpa dei candidati alla presidenza del Lazio e della Lombardia, che vanno solo ringraziati”, sottolinea invece in un'intervista Schlein. "Chi pensava di crescere sulle sconfitte del Pd deve ricredersi perché è uscito da queste elezioni fortemente ridimensionato" ammonisce la capogruppo Dem alla Camera, Debora Serracchiani. Insomma, sul banco degli 'imputati' finiscono un po' tutti: la classe dirigente nazionale come quella locale, la sinistra del partito come l'ala liberal e riformista. Effetto del congresso in corso, innanzitutto. In questo quadro arrivano i dati dei congressi nei circoli Pd che assegnano a Bonaccini il 54,3 per cento delle preferenze contro il 33,7 per cento di Schlein. La mappa del Pd, tuttavia parla chiaro: se è vero che con Schlein ci sono ex ministri come Dario Franceschini e Andrea Orlando, è pur vero che con Bonaccini ci sono nomi di peso della segreteria che ha governato il partito nell'era Letta, le capigruppo di Camera e Senato e l'ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Un conto pari, insomma. Non potrebbe essere diversamente, d'altra parte, in un partito che ha governato - quasi ininterrottamente - negli ultimi dieci anni e che, per stessa ammissione dei propri esponenti di punta, fa della dialettica interna una precisa cifra identitaria
Nanni Moretti
E ieri sera, a poche ore dalla chiusura delle urne, erano già volati gli stracci tra Letta e Conte e la costruzione del 'campo largo', vero obiettivo della segreteria dell'ex premier, sembra sempre più lontana. Tanto che il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, chiama in causa Nanni Moretti: "Continuiamo così, facciamoci del male". Per poi però precisare: "Noi non abbiamo alcuna intenzione di continuare questo gioco".
Il centrodestra
La netta affermazione in entrambe le consultazioni sembra invece riportare serenità nel centrodestra, anche per il fatto che Fratelli d'Italia non ha 'cannibalizzato' gli alleati. "Ringrazio gli elettori della Lombardia e del Lazio che hanno confermato come il centro-destra di governo rappresenti la maggioranza degli italiani, e come, all'interno del centro-destra, Forza Italia sia determinante numericamente e politicamente", scrive su Facebook Silvio Berlusconi, che aveva agitato la domenica del voto con le sue frasi sull'Ucraina. "Si vince sempre insieme, mai da soli" auspica invece il leader della Lega Matteo Salvini, sottolineando l'ottimo clima con gli alleati "Giorgia e Silvio".