Renato Zero a RTL 102.5, esce oggi "Volume uno", terzo e ultimo capitolo della trilogia “Zerosettanta"
Renato Zero a RTL 102.5, esce oggi "Volume uno", terzo e ultimo capitolo della trilogia “Zerosettanta"
27 novembre 2020, ore 20:00 , agg. alle 21:29
"Sono riuscito a convincere gli altri ad analizzarsi e a cercare certe risposte. La musica non fa miracoli, ma aiuta i miracoli". Così Renato Zero ospite oggi in The Flight
Esce oggi esce il terzo e ultimo capitolo “Zerosettanta – Volume uno” del grande Renato Zero. L’artista è stato ospite in The Flight in collegamento Zoom per parlarci della trilogia di album composta da 40 brani inediti realizzati per festeggiare il suo settantesimo compleanno, il 30 settembre scorso.
“Zerosettanta – Volume uno”, segue i precedenti “Volume 2” e “Volume 3”.
L’intervista di Renato Zero condotta da La Zac e Fabrizio Ferrari.
“Noi siamo sempre nel range di quelli che si attengono alle regole e alle normative facendo sfoggio di una pazienza e una lungimiranza sempre attivi e forti. Dobbiamo, purtroppo essere così e cercare di sfruttare queste parentesi al meglio come ho fatto io con questo meraviglioso contenitore della mia vita e delle mie esperienze passate. Tutta roba inedita che però richiama un pochino a tutti i lati e le colorazioni di Renato Zero”.
Con queste parole Renato ha aperto l’intervista su Rtl 102.5 ed ha poi continuato il racconto del suo ultimo lavoro discografico parlando delle collaborazioni di cui si è servito:
“Mi sono avvalso di collaborazioni estremamente alte a partire da Phil Palmer e Alan Clark, passando poi ad Adriano Pennino e Danilo Madonia. Senza contare tutti i musicisti di altissimo spessore come Fabrizio Bosso, Demo Morselli e Lele Melotti. Una crema di esecutori eccezionali. Quindi, questi 3 album a pieno diritto vantano di essere stati eseguiti acusticamente. Abbiamo cercato la manualità a tutti i costi e di dimostrare che si vive bene facendo musica insieme a dispetto della tecnologia.”
Renato Zero e le maschere
Durante l’intervista, Renato ha anche espresso un pensiero sulle “maschere” profonde dell’anima che ha sempre raccontato con chiarezza durante la sua carriera musicale:
"Noi abbiamo un obbligo verso noi stessi che è quello di ricercare certe nostre caratteristiche e modificarle laddove non siamo perfettamente in sintonia con la qualità. L’analisi avviene in primis in prima persona. Poi, ovviamente, cercare di invitare gli altri a calare la maschera è un’attitudine non per tutti; io ho cercato di esercitare questo piccolo potere e sono riuscito a convincere gli altri ad analizzarsi e a cercare certe risposte. La musica non fa miracoli, ma aiuta i miracoli".
L’importanza del pubblico per Renato Zero
Tantissimi i fan che hanno scritto in diretta a Renato ringraziandolo per la sua eterna musica. L’artista ha risposto così:
“Devo totalmente tutto alla pazienza, alla comprensione, alla complicità di questo pubblico che è andato tramandandosi Renato, se lo son passato da nonni a nipoti, da padri a figli. Credo sia questa una maniera italiana, nostra. Questa volontà di mantenere saldi certi rituali, una certa tradizione. Un modo di intendere la continuazione di un racconto, perché in fondo questa Italia con i dialetti, con i paesaggi, con una volta il mare, una volta il lago, una volta le montagne, è capace proprio grazie a questa geografia, a questo benessere anche terreno, di farci usufruire di queste carezze che ci fanno sentire prima di tutto fieri di essere italiani e di poter trasmettere definitivamente il nostro pensiero, le nostre paure, le nostre aspettative senza limiti né vergogne.”
Sulla possibilità di un nuovo “Volume 0” ha poi risposto:
"Se ci sarà un Volume Zero? Mai mettere paletti alla provvidenza! Non vorrei che questa elargizione diventasse una punizione. Sono soddisfatto di questi tre volumi, è un disco ancora tutto da scoprire perché ci sono sfumature, atmosfere ed esecuzioni magnifiche".
Gli auguri di Natale del grande Renato
“Io auguro a tutti voi un Natale sereno, solo sereno. Non ricco, non superlativo, non di dimensioni astrologiche, ma sereno. Perché di quello abbiamo tutti bisogno adesso.”