René Benko, il magnate austriaco, arrestato nella sua villa di Innsbruck

René Benko, il magnate austriaco, arrestato nella sua villa di Innsbruck

René Benko, il magnate austriaco, arrestato nella sua villa di Innsbruck Photo Credit: agenziafotogramma.it


Il magnate austriaco René Benko, fondatore del gruppo immobiliare Signa, considerato il più grande conglomerato immobiliare privato dell’Austria, è stato arrestato questa mattina nella sua villa a Igls, nei pressi di Innsbruck.

Benko è coinvolto in un'inchiesta internazionale, che lo vede indagato per diversi reati, tra cui corruzione e associazione a delinquere. E’ stato arrestato su ordine della procura anti-corruzione di Vienna, che sta indagando, a seguito del crac della compagnia, attiva anche su larga scala in Germania e nord Italia. L’inchiesta si concentra sull'impero del tycoon, protagonista del più grande tracollo finanziario nella storia della seconda Repubblica in Austria. 

Il ruolo dell’Italia

Il 47enne, imprenditore nel settore immobiliare, dei media e del commercio al dettaglio -dichiarato insolvente di recente- è indagato in quattro Paesi, fra cui l'Italia che, lo scorso dicembre, attraverso la procura generale di Trento, era stata l’unico Paese a chiederne l’arresto, ma si era vista rifiutato il provvedimento poiché Benko è cittadino austriaco. In base alla Costituzione austriaca, infatti, i cittadini non possono essere estradati per presunti reati per i quali possono essere indagati anche in Austria. La Procura di Trento aveva chiesto il suo arresto in seguito all'inchiesta Romeo, sui presunti rapporti illeciti tra imprenditoria e politica locale, nelle cui indagini sono coinvolte 77 persone e tra le quali compare il braccio destro del magnate, in Alto Adige, Heinz Peter Hager che, dopo la maxi-indagine, aveva rassegnato le dimissioni come amministratore delegato, dal 2007, della Fondazione privata Laura.


L’occultamento dei beni

L'arresto è stato motivato dal rischio d’inquinamento delle prove e dalla possibilità di reiterazione del reato, ma Benko -secondo quanto comunica la Procura anticorruzione di Vienna- avrebbe anche tentato di nascondere dei beni.
Il 47enne, infatti, era “il proprietario effettivo” della Fondazione privata Laura, anche se lo aveva nascosto nell’ambito della sua insolvenza personale, dichiarata di recente, e, secondo le indagini condotte negli ultimi mesi dalla Wksta (la Procura anticorruzione di Vienna), con intercettazioni telefoniche, dichiarazioni di partner commerciali, dirigenti e dipendenti, avrebbe occultato dei beni. La fondazione, gestita formalmente dalla madre dell’imprenditore, pagava un affitto mensile di 238.500 euro per la villa dove il magnate vive tuttora e dove, questa mattina, è stato arrestato.

Di che cosa è accusato il tycoon

Sono diversi i reati contestati al tycoon. Le indagini, partite in seguito ai sospetti sulla sottrazione di beni della massa fallimentare del gruppo Signa, avrebbero evidenziato il presunto uso improprio di fondi pubblici, tra cui oltre un milione di euro destinati al sostegno Covid utilizzati per un albergo di lusso a Lech am Arlberg.
Capi d’imputazione anche per reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d'ufficio e omissione di atti d'ufficio, nonché violazioni delle norme tributarie legate all'emissione di fatture per operazioni inesistenti. Attualmente il magnate immobiliare è agli arresti domiciliari.



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