Resa dei conti di Donald Trump, via il capo del Pentagono, a rischio i vertici di Giustizia, Fbi e Cia
10 novembre 2020, ore 11:34
Sul fronte elettorale, i legali del Tycoon hanno già presentato i ricorsi contro la Pennsylvania per presunte irregolarità e la gestione dei voti inviati per posta, l’obiettivo è arrivare alla Corte suprema, Joe Biden già al lavoro in vista del suo insediamento il prossimo 20 gennaio, già nominata la Task force che dovrà predisporre il piano anticovid
Per il presidente in carica è il momento della resa dei conti con chi ha agevolato, ai suo occhi, la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali, con la convinzione che ci siano ancora diverse carte da giocare. Come sempre via Twitter, Donald Trump ha annunciato il licenziamento del capo del Pentagono Mark Esper, colpevole di essersi messo di traverso quanto il Tycoon, lo scorso giugno, proponeva di usare l’esercito per sedare le rivolte razziali in diverse città americane. Al suo posto è stato già annunciato l’arrivo del numero 1 dell’antiterrorismo americano, Cristopher Miller. Nel lungo elenco di alti funzionari considerati a rischio, perché ritenuti infedeli, ci sono anche il ministro della Giustizia William Barr, il capo dell’Fbi Cristopher Wray e la direttrice della Cia Gina Haspel, che, secondo Trump, non avrebbero indagato sugli affari dei Biden in Ucraina e avrebbero atteso invano l'annunciato rapporto sull'origine dell'inchiesta del Russiagate.
Trump pronto anche alla battaglia legale per contestare la vittoria di Joe Biden
Sul fronte elettorale, lo staff dell’attuale capo della Casa Bianca ha fatto causa al segretario di stato della Pennsylvania, Kathy Boockvar per la gestione dei voti inviati per posta, considerati contrari alla costituzione. “Si stanno scoprendo cose che quando verranno rivelate saranno assolutamente scioccanti” ha scritto su Twitter nelle ultime ore. L’obiettivo è quello di arrivare alla Corte suprema, dove la maggioranza dei giudici è di area repubblicana, Secondo indiscrezioni, però, gli stessi avvocati del presidente non sarebbero convinti dell’operazione che, comunque, non sarebbe in grado di bloccare la regolare transizione dei poteri al nuovo presidente. E mentre The Donald non esclude la possibilità di rimettersi in gioco per le presidenziali del 2024, quando avrà 78 anni, tra i repubblicani c’è chi pensa a nuove figure che possano guidare il partito: si fanno i nomi del senatore Tom Cotton dell'Arkansas, definito il Trump 2.0, il governatore della Florida Rick Scott, l'ex ambasciatrice Usa presso le Nazioni Unite Nikki Haley.
Il presidente eletto Joe Biden lavora alla sua squadra, già nominata la Task force anticovid
Nel frattempo Joe Biden prepara la strada al suo ingresso alla Casa Bianca. Già definita la Task force anticovid che dovrà preparare il piano contro l’epidemia della sua amministrazione e che entrerà in vigore dal giorno del suo insediamento, il prossimo 20 gennaio. Il gruppo di 13 persone, tra medici e scienziati, sara' guidato da Vivek Murthy, ex surgeon general sotto Barack Obama, Davide Kessler, ex responsabile della Food and Drug and Administration e da Marcella Nunez-Smith, professoressa di Sanita' pubblica all’universita di Yale.
Dal palco del Queen Theatre di Wilmington, sede del suo quartiere generale nel Delaware, il Presidente eletto ha invitato tutti alla cautela a proposito delle notizie sul vaccino, messo a punto da Pfizer e BioNTech, che ieri hanno infiammato i mercati mondiali: “La battaglia è ancora lunga, ci aspetta ancora un inverno buio col rischio di altri 200 mila morti – ha dichiarato - Per questo vi invito a indossare la mascherina, che non e' una dichiarazione politica".