Respinto da Hamas e dalla Jihad il piano dell'Egitto per una tregua, nuovo massacro nel campo profughi di Al Maghazi
26 dicembre 2023, ore 08:00
I bombardamenti israeliani non si sono fermati nemmeno per Natale, l'aviazione di Tel Aviv ha provocato la morte di almeno 70 persone nel centro della Striscia di Gaza
La guerra in Medioriente è arrivata all'ottantunesimo giorno di combattimenti. La strada che porta a un possibile cessate il fuoco sembra sempre più lontana. Infatti ieri i palestinesi di Hamas e i miliziani della Jihad Islamica hanno respinto la proposta egiziana di sostituire il loro governo a Gaza, in cambio di un cessate il fuoco permanente. Tutto questo mentre l'esercito di Israele ha bombardato obiettivi di Hezbollah in Libano. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato che almeno 70 persone sono state uccise in un attacco israeliano che ha colpito il campo profughi di Al Maghazi, nel centro della Striscia. Tra le vittime ci sono 12 donne e 7 bambini.
La guerra non si fermerà
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha visitato di nuovo i soldati impegnati nel Nord della Striscia di Gaza. Lo stesso capo del governo era già stato, lo scorso novembre, proprio nella zona dove ci sono i militari di Tel Aviv. "Ho da dirvi due cose: la prima", ha sottolineato Netanyahu, "è che dobbiamo fare di tutto per proteggere la vostra sicurezza e le vostre vite". "La seconda", ha continuato, "è che non ci fermiamo, la guerra andrà avanti. Chiunque parli di questo dicendo il contrario dice il falso, non è così. Andrà avanti fino alla fine. Finché non elimineremo i terroristi di Hamas. Niente di meno"