30 novembre 2018, ore 08:00
La novità arriva dal congresso dei geriatri, in corso a Roma
Basta cene a base di minestrine insipide e la triste fettina di pollo scondita. Da oggi anche i nonni a tavola potranno gustare un piatto saporito che abbia il gusto di cibo vero. Lo scossone nel menù degli over 65 arriva dal Congresso della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg). Le nuove indicazioni, basate sui risultati delle ultime ricerche, consentono di raddoppiare le dosi di sale e grassi giudicate finora ottimali: così la quantità di lipidi passa da 20-30 a 40-50 grammi al giorno, mentre il sale arriva fino a 5-6 grammi quotidiani contro i 3-4 di prima. Insomma non si demonizzano più cloruro di sodio e grassi, perchè il rischio cardiovascolare e metabolico complessivo non si modifica in maniera sostanziale. Non solo, una carenza di questi nutrienti e minerali potrebbe rivelarsi controproducente. "Numerose ricerche hanno dimostrato che avere un buon apporto di acidi grassi polinsaturi è essenziale nella terza età: la mortalità si abbassa fino al 42% se l'introito dalla dieta è adeguato, mentre il rischio cardiovascolare e la mortalità salgono fino all'81% in più se si consumano soprattutto grassi saturi", spiega Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Sigg.