02 ottobre 2018, ore 11:47
L’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti
Domenico Lucano, sindaco di Riace, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari dalla Guardia di finanza con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti. L’arresto è la conseguenza di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Locri su richiesta della Procura della Repubblica. Con la medesima ordinanza viene disposto anche il divieto di dimora della compagna del sindaco, Tesfahun Lemlem, accusata degli stessi reati contestati a Lucano. L’operazione che ha portato all’arresto del primo cittadino di Riace è denominata “Xenia”. La Procura della Repubblica di Locri fa sapere che la misura cautelare disposta a carico di Domenico Lucano rappresenta “l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo.” Con l'arresto, vacilla il "mito" di un amministratore diventato famoso per il suo impegno in favore dei migranti, che in migliaia avevano trovato ospitalità nel centro della Locride. L'impegno di Lucano in favore dei migranti gli diede enorme notorietà anche a livello internazionale, tanto che nel 2016 la rivista americana "Fortune" lo inserì tra le 50 personalità più potenti nel mondo.