Riccardo Bossi indagato per truffa
08 marzo 2024, ore 16:10
Il figlio del fondatore della Lega Umberto avrebbe incassato indebitamente il reddito di cittadinanza tra il 2020 ed il 2023
L'accusa per Riccardo Bossi, figlio del fondatore della Lega Nord Umberto, è quella di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza dal 2020 al 2023. Stando a quanto ricostruito dal pm, Riccardo Bossi avrebbe percepito 280 euro per 43 mensilità per 12.800 euro in totale. L'erogazione del reddito di cittadinanza era collegata al canone di locazione di un appartamento come sostegno al pagamento. Appartamento dal quale, però, secondo quanto accertato dagli inquirenti, Bossi era già stato sfrattato in quanto moroso. Di qui la contestazione del reato. Riccardo Bossi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Riccardo Bossi non è nuovo a episodi che lo hanno visto al centro dell'attenzione: nel 2016 fu condannato dal Tribunale di Busto Arsizio dopo essere stato accusato di aver comprato oggetti preziosi di Bulgari e Rolex senza averli mai pagati. In quegli stessi anni collezionò denunce anche da parte di un gommista a cui non era stato saldato il conto da una società di servizi. Un benzinaio di Buguggiate (Varese) lo querelò a sua volta sostenendo che non aveva pagato carburante per un valore di 1.300 euro. Nel 2019 fu denunciato da un ristoratore di Firenze per non aver finito di pagare il conto a fine cena.