17 marzo 2022, ore 17:00
La corte d’appello di Roma ha ridotto la condanna per Finnegan Lee Elder e per Gabriel Natale Hjorth, rispettivamente 24 e 22 anni. In primo grado avevano ottenuto l’ergastolo. Soddisfatta la vedova di Mario Cerciello Rega
La corte d'Assise d'Appello di Roma ha ridotto le condanne inflitte a Finnegan Lee Elder e a Gabriel Natale Hjorth, per l’uccisione, nel luglio del 2019 del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Entrambi condannati in primo piano all’ergastolo, per Elder la corte ha modificato la pena in 24 anni, mentre per Hjorth a 22 anni.
Le reazioni dei legali
Non è mancata al reazione dei legali dei due californiani. “Che schifo. Un compromesso per cercare di salvare un mentitore ma noi contiamo sempre sull'esistenza di un giudice a Berlino e a Strasburgo. Quello che è successo è indegno. Restano le bugie del testimone principale. Mi riferisco alle 53 bugie di Varriale”. Ha dichiarato l'avvocato Renato Borzone, difensore di Finnegan Lee Elder. "Sono state concesse le attenuanti generiche. Non nascondo una grande delusione. Avevamo dimostrato l'estraneità di Gabriel Natale a questo fatto, non aveva previsto l'omicidio, che non era prevedibile. Ci aspettavamo fosse riconosciuta la sua innocenza, Leggeremo le motivazioni perché credo che non sarà facile motivare una condanna in una vicenda così complessa” ha invece sostenuto l'avvocato Francesco Petrelli, difensore di Natale Hjorth.
Le parole della vedova e del fratello
“Il sacrificio di mio marito non deve essere dimenticato: un servitore dello Stato ucciso nel momento più felice della sua vita. Il dovere della memoria non è solo di noi familiari ma è di tutti” ha detto dopo la lettura della sentenza, Rosa Maria Esilio, vedova del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, mentre il suo legale, l'avvocato Massimo Ferrandino, ha aggiunto: “Siamo soddisfatti perché al di la delle pene l'impianto accusatoria ha retto. Nessuna sentenza potrà lenire il dolore nel cuore della vedova Rosa Maria Esilio. Certamente con questa sentenza il sacrificio di un uomo dello Stato quale Mario Cerciello Rega non è stato vano”. “Anche la sentenza di secondo grado ha confermato l'impianto accusatorio già condiviso dalla sentenza di primo grado” lo ha detto l'avvocato Ester Molinaro, legale di Paolo Cerciello Rega, fratello del vicebrigadiere dei carabinieri ucciso. “il mio assistito ha drammaticamente perso suo fratello, il suo grande punto di riferimento, per la condotta congiunta e spietata dei due imputati. Il suo profondo dolore, incolmabile, merita la conferma della verità dei fatti ormai per tutti acclarata”.
La vicenda
I protagonisti sono due ragazzi californiani di 18 e 19 anni, Finnegan Lee Elder era in viaggio in Europa per allontanarsi da un contesto di droga e violenza. Gabriel Natale Hjorth invece era ospite dei nonni a Fregene. La sera del 26 luglio del 2019, approfittando della movida romana, i due cercarono della cocaina e si rivolsero a Sergio Brugiatelli, una persona incontrata per strada. L'uomo li accompagnò da un conoscente, Italo Pompei, il quale si fece consegnare 80 euro da Natale. Fu però una truffa, il presunto pusher rifilò ai due una pasticca di tachipirina spacciandola come cocaina. Fu chiesto l’intervento dei carabinieri, ma i due non riuscirono a recuperare i soldi, rubando, invece, la borsa di Brugiatelli per proporre, in un secondo momento uno scambio. La borsa per la droga. All’appuntamento fissato nel quartiere Prati, in via Pietro Cossa, ma al suo posto si presentarono due carabinieri: Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega. I due erano disarmati, nonostante le consegne militari, ha affermato il primo durante la sua deposizione in aula. I due carabinieri cercarono di fermare i due americani. Elder si scagliò contro Cerciello con un coltello lungo 18 centimetri colpendolo 11 volte. Poi la fuga. I due vennero arrestati poco dopo nell'albergo dove alloggiavano. Cerciello morirà tra le braccia del suo collega. Nel processo di primo grado i due sono stati condannati all'ergastolo.