Rimpatriati da Israele i primi duecento italiani; Gaza sempre sotto assedio, si teme una emergenza umanitaria

Rimpatriati da Israele i primi duecento italiani; Gaza sempre sotto assedio, si teme una emergenza umanitaria

Rimpatriati da Israele i primi duecento italiani; Gaza sempre sotto assedio, si teme una emergenza umanitaria


10 ottobre 2023, ore 09:57

Atterrati a Pratica di Mare i primi due aerei dell'Aeronautica Militare partiti da Tel Aviv. I palestinesi a Gaza senza elettricità e cibo. Lo stato ebraico chiama i riservisti per la controffensiva

TORNATI I PRIMI ITALIANI

A Pratica di Mare, in provincia di Roma, questa mattina sono atterrati due aerei militari KC 767: hanno riportato in patria più di 200 italiani che in questi giorni si trovavano a Tel Aviv; stanno bene e sono contenti di essere riusciti a partire. Altri due velivoli militari partiranno in giornata per Tel Aviv. Il ministero degli Esteri fa poi sapere che “tra il 10 e l'11 ottobre sono stati organizzati 4 voli, due attraverso il vettore commerciale Neos, a tariffe calmierate, e, non appena si è concretizzata la possibilità, anche due voli coordinati dall'Unità di Crisi della Farnesina in collaborazione con il Ministero della Difesa. Questi voli permetteranno di far rientrare numerosi gruppi di connazionali in difficoltà tra cui anche molti pellegrini, che non avevano alternative di rientro”. Nel frattempo una coppia di coniugi italo-israeliani risulta dispersa, non si hanno loro notizie da sabato mattina.

GAZA SOTTO ASSEDIO

La dura reazione minacciata da Netanyau non si è ancora materializzata. Ma già adesso Gaza è sotto assedio. Sono più di 700 i palestinesi uccisi, tra loro anche 143 bambini; nella notte nuovi bombardamenti e altre esplosioni. Scontri a fuoco lungo il confine, con le autorità israeliane che hanno annunciato di aver ripreso il controllo della frontiera. L’esercito di Tel Aviv ha comunicato di aver colpito altri 200 obiettivi di Hamas nella Striscia. Ma la morsa non è soltanto militare: sono state interrotte le forniture di elettricità, cibo e benzina. L'esercito israeliano ha avvisato i palestinesi di lasciare Gaza per l'Egitto, attraverso il valico di Rafah che è ancora aperto.

ANSIA PER I SEQUESTRATI

Lo Stato ebraico ha richiamato 300 mila riservisti. Il bilancio dei morti israeliani nell'attacco di Hamas è salito intanto a oltre 900. Tornano intanto a suonare le sirene nel sud di Israele, al confine con la Striscia di Gaza, a causa del lancio di razzi da parte dei militanti palestinesi. L'allerta è scattata a Ein Hashlosha e Kissufim. Nel frattempo c’è sempre ansia per la sorte delle persone sequestrate da Hamas durante l’attacco di sabato. Si stima siano più di cento.

L'AZIONE DIPLOMATICA DELL'OCCIDENTE

Sul fronte diplomatico si registra un confronto a distanza tra i leader occidentali. Sono intervenuti il presidente americano Biden, il premier britannico Sunak, il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Sholtz, la premier italiana Giorgia Meloni. Hanno ribadito fermo sostegno a Israele e condanna per l’azione di Hamas. Usa e alleati affermano di riconoscere "le legittime aspirazioni del popolo palestinese" ma hanno confermato che "sosterranno lo Stato ebraico nei suoi sforzi per difendersi". La Casa Bianca ha annunciato nuovi aiuti a Israele nei prossimi giorni, ma ha fatto sapere che non invierà né armi né soldati. Il leader ceceno Kadyrov si dice al fianco dei palestinesi e pronto intervenire per ristabilire la pace


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