Rio 2016, Grazie ragazzi!

Rio 2016: Grazie ragazzi!

Rio 2016: Grazie ragazzi!


22 agosto 2016, ore 09:39 , agg. alle 12:38

Chiudiamo al 9° posto del medagliere, confermando il risultato di Londra 2012, ma con più Argenti. Gioie da Tiro, Schermo, Judo, Ciclismo, Pallanuoto e Volley. Dolori da Atletica e Pugilato

L'Italia può essere orgogliosa delle sue ragazze e dei suoi ragazzi, a Rio. 28 podi e un ottimo livello complessivo. Non scontato, in un mondo, che si fa sempre più grande e competitivo.

Ridurre un'Olimpiade solo alle medaglie vinte o sfumate è sempre un esercizio pericoloso, perché si rischia di semplificare troppo e dimenticare i mille fattori, che portano a vittorie e delusioni. La classifica finale, però, ha un valore indiscutibile e riesce a dare una dimensione dello stato di salute sportiva di ciascun Paese.

L'Italia sta bene, lo diciamo subito e con orgoglio. Perché abbiamo replicato la posizione (noni) di Londra 2012, nel medagliere conclusivo e perché le sensazioni, anche pensando la futuro, sono buone. Siamo andati splendidamente nel Tiro, con i due Ori dell'incredibile Niccolò Campriani e i trionfi al poligono. Benissimo nel nuoto, con l'Oro di Paltrinieri e il fantastico scudiero Detti e il gran fondo della Bruni. Come nel Volley, due volte d'Argento. Immortale la Scherma e ritroviamo il Judo, che torna all'Oro con Basile. Anche il Ciclismo ha lasciato un segno profondissimo, con la splendida vittoria di Elia Viviani, che potrebbe valere triplo, se riuscirà a rianimare la Pista. E non dimentichiamo che solo una caduta, a 11 km dal traguardo, ha strappato a Nibali un possibile trionfo...Che dire, poi, della Pallanuoto? Due nazionali a podio è un risultato magnifico. Riscopriamo la medaglia nella Lotta, con Chamizo e solo i giudici hanno privato l'azzurro della finale per l'Oro. Stesso discorso per le Farfalle della Ritmica, incredibilmente penalizzate dalla solita giuria e buttate giù dal podio. Francamente, una vergogna.

Molti di questi atleti sono giovani e di grande prospettiva: Tokyo 2020, che è molto più vicina di quanto si possa credere, parte da una buona base. Non basta, però, perché l'esplosione di Paesi come Gran Bretagna e Giappone ci indica una strada da percorrere: programmare, programmare e ancora programmare. E' certamente un problema di soldi, ma anche di scelte, talvolta dolorose. Bisogna concentrare gli sforzi, lì dove si può coltivare oggi e raccogliere nei prossimi cicli olimpici. Avere coraggio e lucidità. La già citata Pista del Ciclismo, la Vela (che ha sfiorato tanti podi), gli sport di contatto e di lotta, possono portare tantissime medaglie. E' necessario selezionare i talenti, assicurare loro futuro e tranquillità e lavorare, per obiettivi ben precisi. La Gran Bretagna ha già sotto contratto atleti di interesse olimpico per le prossime due edizioni dei Giochi.

Dove si deve intervenire in modo radicale e oseremmo dire rivoluzionario è l'Atletica Leggera. Semplicemente, se escludiamo Tamberi, Palmisano e la 4x400 femminile, non esistiamo. Una realtà intollerabile, per la nostra Storia e tradizione.

Resta, poi, il tabù dell'Oro della Pallavolo. Niente da fare anche questa volta, ma la Nazionale di Blengini ha conquistato i cuori di un Paese. Non c'è medaglia più bella.


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