Rio 2016, La Pista è d'Oro, le acque d'Argento. L'Italia fa grandi cose
16 agosto 2016, ore 09:26 , agg. alle 09:54
Trionfo di Elia Viviani, nell'Omnium del Ciclismo su Pista. Sacrosanto Argento di Rachele Bruni, nella 10 Km di Fondo di Nuoto. Pallanuoto femminile e Beach Volley in semifinale!
E' una grande Olimpiade, per i colori azzurri. Vinciamo molto e, quando non vinciamo, i piazzamenti sono spesso onorevoli. Mancano ancora tante gare ed è presto per i bilanci, ma ci stiamo facendo onore.
L'Oro di ieri sera, conquistato da Elia Viviani nella durissima e ultraselettiva gara dell'Omnium del Ciclismo su Pista, ha un sapore tutto speciale.
Il sapore della Storia e della grande tradizione azzurra, in Pista, appannate da un presente frutto di scarsa programmazione, ma riscattate da un Campione d'altri tempi. Elia ha voluto, cercato, costruito la vittoria di Rio, in anni di sacrifici oscuri e cocenti delusioni, come a Londra 2012. Allora, la medaglia scivolò via, proprio nell'ultima prova, la massacrante e ultratattica corsa a punti. Ieri, l'azzurro è stato perfetto e più forte di tutto e tutti, compresa la sfiga, materializzatasi in una caduta, nel primo quarto di gara. Poteva essere la fine e, invece, è cominciato lì lo show di Viviani: sprint dopo sprint, ha macinato tutti gli avversari, compreso il grande Mark Cavendish.
Era la sua notte, da vivere e assaporare fino alla fine, senza vergognarsi del pianto a dirotto, subito dopo il traguardo. Chi si sacrifica come Elia, ha diritto a tutte le lacrime di gioia del mondo.
La speranza è che, sull'onda di questa bellissima medaglia d'Oro, l'Italia sappia riscoprire se stessa, nel Ciclismo su Pista. La Storia, come accennavamo, non basta: bisogna crederci, investire e programmare. Come hanno fatto i britannici, oggi assoluti dominatori della specialità. Viviani a parte...
C'è anche un simbolo, che aspetta solo di essere tirato a lucido e riportato agli antichi splendori: il leggendario Velodromo Maspes-Vigorelli di Milano. Lì dove si esibirono i più grandi, a cominciare da Fausto Coppi, può rinascere la nostra Pista, con vista su Tokyo 2020 e - chissà - Roma 2024.
La giornata era stata già impreziosita, dal bellissimo Argento di Rachele Bruni, nella 10 km di Nuoto di Fondo. Medaglia arrivata, dopo la squalifica della scorretta francese Muller, che aveva affondato l'Azzurra, sulla linea del traguardo. Decisione ineccepibile e grande soddisfazione per Rachele, una delle più raffinate interpreti del nuoto in acque libere.
Dolcissima la sua dedica alla compagna di vita Diletta, oltre ogni ipocrisia, timore o luogo comune. Chi scala l'Olimpo, non può avere paura dei benpensanti.
L'Italia va, anche nella Pallanuoto femminile e nel Beach Volley maschile, in semifinale. Nulla è stato ancora fatto, ma il Setterosa e la coppia Nicolai-Lupo sono belli carichi e pronti. Godiamoceli!