Rishi Sunak, nuovo premier della Gran Bretagna. Di origini indiane, ricchissimo e amato dalla City
24 ottobre 2022, ore 18:30
Sunak promette di servire il Paese e di lavorare notte e giorno con integrità e umiltà per farlo uscire dalle profonde difficoltà del momento
Al numero 10 di Downing Street arriva Rishi Sunak. Appena dopo la proclamazione a nuovo leader Tory, di conseguenza premier britannico in attesa della designazione formale da parte di re Carlo III, Sunak ha dichiarato nel suo primo intervento pubblico che “Serve stabilità e unità a fronte della profonda crisi che sta affrontando il Regno Unito". Una scalata al partito sprint, che sa di rivincita dopo lo scacco dello scorso mese quando fu battuto da Liz Truss, un profilo gradito alla City.
L’IMPEGNO DI SUNAK
Il neo designato leader conservatore e premier entrante del Regno Unito, Rishi Sunak, in un breve discorso al gruppo parlamentare del suo partito, si è detto "onorato" per il vasto sostegno ricevuto dai colleghi deputati. Poi ha assicurato “Mi impegno a servire il Paese con integrità e umiltà per farlo uscire dalle profonde difficoltà del momento e per attuare il programma Tory nel rispetto di quanto promesso al popolo britannico”. E la mia massima priorità sarà quella di riunire il nostro partito e il nostro Paese, perché è l'unico modo per superare le sfide che ci troviamo di fronte e costruire un futuro migliore e più prospero per i nostri figli e per i nostri nipoti, ha aggiunto Sunak.
IL PRIMO PREMIER INDIANO, GIOVANE E RICCHISSIMO
Un sogno realizzato a tempo di record quello di Rishi Sunak. Nato 42 anni fa a Southampton da genitori indiani immigrati, dopo studi prestigiosi dall'esclusivo Winchester College, alla laurea in filosofia, politica ed economia (Ppe) a Oxford, seguita da un master Mba alla Stanford University, in California, inizia una carriera di successo nella sede della City della banca d'investimento americana Goldman Sachs, prima del precoce ingresso nella politica. Sposa Akshata Murty, figlia ed erede miliardaria del sesto uomo più ricco dell'India, con la quale condivide oggi due figlie, una grandiosa residenza nel verde dello Yorkshire e appartamenti di lusso fra Londra e Santa Monica. Il primo premier britannico non bianco e di fede induista,la stessa di Gandhi, altra novità senza precedenti a Downing Street.
MICHEL, CONGRATULAZIONI A SUNAK, UE E GB LAVORINO ASSIEME
"Congratulazioni a Rishi Sunak per essere diventato Primo Ministro del Regno Unito. Lavorare insieme è l'unico modo per affrontare le sfide comuni e portare stabilità è la chiave per superarle". Lo ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel.
LE TAPPE IN POLITICA
Nel 2014 viene selezionato come candidato Tory per il seggio blindato di Richmond, nel North Yorkshire, ed è eletto deputato 33enne alle politiche dell'anno successivo. Nel 2018 l'allora premier Theresa May lo nomina sottosegretario per le Amministrazioni, ma è l'ascesa di Boris Johnson nel luglio 2019 a lanciarlo davvero verso la vetta: prima come vice ministro del Tesoro (Chief secretary to the Treasury) e da inizio 2020 addirittura alla testa del dicastero chiave dell'economia e inquilino del numero 11 di Downing Street. A 39 anni Cancelliere dello Scacchiere Sunak punta inizialmente sul rigore nei conti pubblici, non senza qualche criticato incremento di tasse durante la pandemia; ma lancia pure un popolare piano di maxi sussidi pubblici per sostenere i lavoratori dell'isola nel pieno dell'emergenza Covid. Sunak arriva a Downing Street con un bagaglio pesante, dalla nomea di “traditore” che gli è stata rinfacciata in estate da avversari interni e tabloid per il suo contributo alla caduta di Johnson alle polemiche sui privilegi fiscali e le attività di business della moglie, accusata in tempo di sanzioni anti-Mosca per la guerra in Ucraina di detenere azioni in una società tecnologica di Bangalore che ha operato in Russia fino a pochi mesi fa; o ancora di aver utilizzato uno scudo fiscale (pur legale) contro il pagamento delle tasse sull'isola sui cospicui redditi accumulati all'estero, a cui ha infine rinunciato. Ecco perché questa è la sfida più importante e la più difficile.