Risolleviamo l'Italia, la buona politica come punto di partenza per la rinascita del Paese
19 luglio 2020, ore 11:53
La terribile pandemia di Covid-19 non ha provocato solamente un’emergenza sanitaria, ma anche sociale, economica e politica. Ed è proprio dalla politica che bisogna ripartire
La politica è partecipazione
L’indimenticato Giorgio Gaber, nel suo celebre brano La libertà, inciso nel 1972, sosteneva che la libertà non consistesse semplicemente nell’avere un’opinione, ma che fosse incardinata sul concetto di partecipazione. Lo stesso discorso vale per la politica. Più una società partecipa alla res publica (ossia all’attività politica), più tale società sarà destinata a crescere e svilupparsi. Secondo un comunicato stampa dell’Istat (l’Istituto nazionale di statistica), pubblicato nel giugno 2020, tra il 2014 e il 2019 la quota di persone di età pari o superiore a 14 anni che non partecipa alla vita politica è passata dal 18,9% al 23,2%. Solamente l’8% della popolazione partecipa attivamente alla vita politica (frequentando partiti, movimenti politici o partecipando a comizi). Si tratta di dati drammatici che contribuiscono a creare un divario sempre più netto tra la classe dirigente e il resto della società.
Informarsi per conoscere
Sempre secondo i dati Istat, nel 2019, ben 15 milioni e 800 mila persone si sono informate dei fatti riguardanti la politica tramite internet (in pratica poco meno di un terzo della popolazione totale, se si considera che i minorenni, ovvero i non aventi diritto di voto, sono poco meno di dieci milioni). In parallelo, la caduta libera della carta stampata (dal 2013 al 2019 si è registrato, in media, un calo delle vendite dei quotidiani che oscilla tra il 35% e il 50%) e la presenza massiccia delle cosiddette fake news, alimentano il rischio di un ulteriore disinteresse da parte dei cittadini nei confronti della res publica.
Risolleviamo l’Italia
La grave pandemia di Covid-19, diffusasi in pochi mesi in tutto il mondo, non ha provocato solamente un’emergenza sanitaria senza precedenti, ma anche una grave crisi economica, sociale e politica. Da questa terribile crisi, però, bisogna trovare la forza e la motivazione per ripartire e risollevare il paese. L’Italia, come noto a tutti, è da sempre un paese pieno di contraddizioni. Se da un lato siamo la seconda manifattura europea, dall’altro abbiamo una burocrazia lenta e farraginosa. Se da un lato il risparmio privato ammonta al doppio del PIL (attestandosi a più di 4 mila miliardi di euro), dall’altro vi è un’evasione fiscale di più di cento miliardi di euro (corrispondenti al 12% del PIL). Se da un lato il “Made in Italy” è apprezzato e invidiato in tutto il mondo, dall’altro vi è un debito pubblico alle stelle (corrispondente al 134,8% del PIL). Si potrebbe andare avanti all’infinito con innumerevoli altri esempi riguardanti l’istruzione, la sanità, la rete di trasporti ecc. L’Italia, per ripartire, deve affidarsi alla politica. Ma a una politica seria, mirata e inclusiva, che lasci finalmente da parte gli interessi personali e partitici e che si concentri sulla gestione del paese. La strada è lunga ma, per raggiungere il futuro, è necessario percorrerla.