Ritorno in classe, ma solo a metà, riaprono le superiori, ma il 50% resta in Dad, in Sicilia licei al via l'8

Ritorno in classe, ma solo a metà, riaprono le superiori, ma il 50% resta in Dad, in Sicilia licei al via l'8

Ritorno in classe, ma solo a metà, riaprono le superiori, ma il 50% resta in Dad, in Sicilia licei al via l'8


01 febbraio 2021, ore 11:30 , agg. alle 15:11

La campanella è risuonata per circa otto milioni di studenti italiani che fino a oggi, per effetto delle restrizioni, avevano seguito le lezioni in Dad; oggi invece, indipendentemente dal colore della propria regione, possono tornare in classe, ma alternandosi con i compagni, liceali siciliani invece ancora in Dad

In aula gli studenti delle scuole superiori

Tra gli studenti che stamattina hanno potuto riprendere le lezioni in presenza, ci sono infatti 2,5 alunni delle scuole superiori, anche se con percentuali che vanno dal 50 al 75% in presenza, come prevede l'ultimo Decreto del Presidente del Consiglio. Si tratta dei ragazzi delle sette regioni dove fino a ora gli studenti delle superiori erano rimasti in Dad: Sardegna, Calabria, Puglia, Basilicata, Veneto, Campania, Friuli Venezia Giulia. Rimarranno a casa un'altra settimana solo gli studenti delle scuole superiori della Sicilia, diventata 'arancione', dove sono tornati tra i banchi i ragazzi della seconda e terza media (per tutti gli altri la scuola era rimasta in presenza anche nei giorni scorsi).

Rientro in classe tra le proteste in Campania

C’è voluta una sentenza del Tar per consentire il rientro in aula degli studenti campani; nella regione, le superiori erano chiuse dallo scorso 16 ottobre e sono state riaperte oggi,  a seguito della pronuncia del Tar, appunto, che ha accolto un ricorso di gruppi di genitori No Dad. La ripresa è avvenuta con nuove regole decise dai singoli dirigenti scolastici rispetto alla percentuale di studenti in presenza, all'eventuale differenziazione degli orari di ingresso e di uscita, anche alla luce dell'eventuale maggiore peso sul trasporto pubblico, e alla possibilità di consentire la prosecuzione della Dad ai singoli studenti. Nella stragrande maggioranza dei casi, i presidi hanno optato per il 50% degli studenti in presenza. La ripresa però in alcuni istituti superiori di Napoli è stata rinviata per la protesta degli alunni: è accaduto ai licei Sannazzaro e Pansini. Mentre al liceo Vico è in corso la sanificazione, dopo l’occupazione simbolica degli studenti nei giorni scorsi. Gli studenti denunciano il mancato adeguamento dei trasporti pubblici; oggi si registrano code alle fermate della metro e sui cosiddetti bus scolastici, in realtà, può salirci chiunque. A Salerno non ha riaperto il liceo statale Regina Margherita per la presenza di un caso positivo al Covid-19 tra il personale in servizio, con le attività didattiche che continueranno quindi a distanza.

In Basilicata regolare riapertura, in Puglia in classe solo 1 su 4

Dopo circa tre mesi, stamani, in Basilicata gli studenti delle scuole superiori sono tornati in aula, al 50%. Nei due capoluoghi lucani, Potenza e Matera (dove c'è la maggior concentrazione di istituti superiori e di conseguenza di studenti pendolari) tutto sta procedendo senza particolari criticità. È stato segnalato solo un aumento del traffico cittadino, anche per la presenza di un numero maggiore di autobus extraurbani predisposti dalla amministrazione regionale per evitare affollamenti a bordo. In Puglia invece il rientro nelle aule delle scuole superiori oscilla tra il 20 e il 25%.

La situazione in Sicilia

Anche gli studenti delle scuole medie siciliane sono tornati in classe stamattina, con il passaggio dell’ isola da zona rossa ad arancione. Per le scuole superiori si dovrà attendere invece un’altra settimana, fino a lunedì prossimo 8 febbraio quando i ragazzi potranno tornare in classe con presenze contingentate al 50%.

In Italia scuole aperte più che altrove in Europa

Nonostante la percezione generale sia diversa, l’Italia è uno dei Paesi europei che ha chiuso meno le scuole tra settembre 2020 e gennaio 2021. Germania e Regno Unito sono invece i Paesi che hanno chiuso di più. Lo riporta l’Unesco. Solo la Francia nel periodo preso in considerazione ha tenuto le scuole sempre aperte, mentre ad aver bloccato l’attività scolastica in presenza in modo totale, ci sono in particolare Germania, Olanda e Regno Unito, con 4 settimane di blocco. Anche Belgio, Croazia, Groenlandia, Islanda, il Montenegro, la Moldavia e pochi altri Stati non hanno mai chiuso le scuole.


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