Ritorsione della Russia contro l'Italia, espulso il diplomatico Curzio Pacifici dopo il caso Biot
26 aprile 2021, ore 19:00
Il Cremlino ha risposto all'espulsione di due diplomatici russi dall'Italia con una misura analoga; per la Farnesina si tratta di una decisione ingiusta
La Russia ha deciso di espellere un diplomatico italiano in risposta alla misura analoga presa dal governo italiano nei confronti di due diplomatici russi per il caso di spionaggio in cui è coinvolto anche l'ufficiale di Marina Walter Biot. I due militari russi sono accusati di aver comprato documenti dal capitano di fregata Biot. Il funzionario italiano espulso dal Cremlino è Curzio Pacifici, addetto navale aggiunto dell'Ambasciata italiana a Mosca.
La nota del Ministero degli Esteri russo
Curzio Pacifici dovrà lasciare Mosca entro 24 ore - ha chiarito la diplomazia russa in una nota. "Il 26 aprile, l'ambasciatore a Mosca Pasquale Terracciano è stato invitato presso il ministero degli Esteri russo, presso il quale gli è stata consegnata una nota in cui si chiede che Curzio Pacifici, consigliere dell'attaché per la difesa e gli affari navali dell'ambasciata italiana in Russia è stato dichiarato persona non grata in risposta alle azioni non amichevoli e senza fondamento delle autorità italiane contro l'ufficio dell'attaché militare dell'ambasciata russa a Roma. Il funzionario sopracitato deve lasciare il territorio della Federazione Russa entro 24 ore".
La risposta della Farnesina
Il nostro Ministero degli Esteri ha risposto immediatamente alla nota della diplomazia del Cremlino "Abbiamo appreso con profondo rammarico della decisione della Federazione Russa di espellere l'addetto navale aggiunto dell'Ambasciata d'Italia a Mosca con un preavviso di 24 ore" - scrive la Farnesina -. "Consideriamo la decisione infondata e ingiusta perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza".
Il caso Biot
Walter Biot, intanto, è stato trasferito nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. L'ufficiale della Marina dal giorno dell'arresto, il 30 marzo scorso, si trovava in isolamento nel carcere romano di Regina Coeli con l'accusa di spionaggio. Venerdì scorso il gip aveva accolto la richiesta del capitano di fregata di essere trasferito nel carcere militare in provincia di Caserta. La procura militare di Roma contesta a Biot le accuse di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato. Domani è in programma un nuovo interrogatorio di garanzia per Walter Biot davanti al gip militare.