Ritrovata la mappa del cielo più antica, è dell'astronomo greco Ipparco, era in una pergamena medievale
Ritrovata la mappa del cielo più antica, è dell'astronomo greco Ipparco, era in una pergamena medievale Photo Credit: agenziafotogramma.it
20 ottobre 2022, ore 16:00
Si temeva che il prezioso documento fosse scomparso con il passare del tempo e, invece, è stato ritrovato nel monastero di Santa Caterina, in Egitto
La più antica mappa del cielo, che si temeva perduta, è stata rinvenuta in una pergamena medievale conservata del monastero di Santa Caterina in Egitto. Il prezioso documento, risalente 129 a.C., è attribuito ad Ipparco, considerato il più grande astronomo dell'antica Grecia. La notizia della scoperta, pubblicata sul Journal for the History of Astronomy e segnalata anche dalla rivista Nature sul proprio sito internet, si deve al lavoro del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica e ha dimostrato che Ipparco ha davvero compilato un catalogo delle stelle, secoli prima degli altri tentativi noti.
La mappa si trova ora in America
Il manoscritto medievale, le cui pagine si trovano ora nel Museo della Bibbia di Washington DC, contiene una raccolta di testi siriaci scritti nel decimo o undicesimo secolo, ma si tratta in realtà di un palinsesto: la pergamena, cioè, conteneva un testo più antico che è stato raschiato via da uno scriba per riutilizzarla. Nel 2017, le pagine sono state analizzate tramite fotografie fatte in varie lunghezze d'onda e utilizzando algoritmi informatici, per cercare di rendere più visibile il testo nascosto. In questo modo, alcuni fogli hanno lasciato riemergere delle coordinate stellari, che hanno permesso di risalire a Ipparco e di datare il periodo in cui vennero fatte le osservazioni.
Tecnologie avanzate per studiare la pergamena
I ricercatori, guidati da Victor Gysembergh, sperano di ottenere altre parti dell'antica mappa grazie all'avanzamento delle tecniche di analisi, anche perchè, come riporta anche l'agenzia Ansa, molti segmenti della pergamena medievale non sono stati ancora decifrati. E' possibile che altre pagine siano ancora nascoste nel monastero egiziano, che contiene più di 160 palinsesti: da alcuni di essi sono già riemersi altri testi greci sconosciuti, comprese ricette di farmaci, istruzioni chirurgiche e una guida alle piante medicinali.