04 ottobre 2022, ore 18:00
Robinho è stato condannato a gennaio a 9 anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo su una ventitreenne albanese, che subì abusi in un locale a Milano la notte del 22 gennaio 2013.
Per l'ex calciatore del Milan Robinho, i guai non sono finiti. Il Ministero della Giustizia ha infatti inoltrato al Brasile la richiesta di estradizione per il brasiliano, condannato in via definitiva, assieme ad un amico, il 19 gennaio scorso a 9 anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo su una ventitreenne albanese, che subì abusi in un locale a Milano la notte del 22 gennaio 2013. L'ex giocatore, Robson de Souza Santos, detto Robinho, ha 38 anni ed è stato per quattro stagioni in rossonero tra il 2010 e il 2014.
IL 19 GENNAIO LA CONDANNA DEFINITIVA
La condanna definitiva per l'ex calciatore è arrivata il 19 gennaio scorso, e già a febbraio la Procura aveva inoltrato al Ministero la richiesta di estradizione e il mandato d'arresto internazionale per lui e per il suo amico Ricardo Falco, entrambi in Brasile. La violenza coinvolgerebbe in realtà molte altre persone, che però non sono mai state trovate. Per questa vicenda il Santos, squadra brasiliana per la quale il calciatore era tornato a giocare dopo le esperienze anche col Manchester City e in Turchia, aveva deciso di sospendere il contratto. E' molto probabile che i due non saranno consegnati perché la Costituzione brasiliana non consente l'estradizione dei propri cittadini. Ora, comunque, spetterà alle autorità brasiliane rispondere alla richiesta italiana.
LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA
La sera del 23 gennaio 2013, Robinho insieme alla moglie ed alcuni amici era in un locale di Milano. La vittima, una ragazza albanese che allora aveva 23 anni e che già conosceva Robinho, stava festeggiando il suo compleanno, anche lei in compagnia delle amiche. Il calciatore aveva poi accompagnato la moglie a casa ed era tornato nel locale. Al suo ritorno gli amici avevano già bevuto tantissimo, coinvolgendo anche la ragazza. Per la procura erano stati proprio gli amici del calciatore a farla ubriacare con "modalità insidiose e fraudolente", fino a farla diventare "incosciente e incapace di opporsi". La ragazza successivamente, portata in un locale usato come guardaroba, era stata violentata a turno dal branco.