Roma, applausi e rabbia
18 febbraio 2016, ore 09:28 , agg. alle 10:23
Real Madrid di un altro pianeta, ma i giallorossi tengono botta e vengono puniti da CR7 (e dall'arbitro)
Ci voleva un'impresa, per riuscire a limitare i blancos e la Roma l'ha quasi compiuta. Compatta, ordinata e decisa, la squadra di Spalletti ha retto per un'ora, poi una magia del fenomenale portoghese ha chiuso la partita. E la qualificazione. Peccato per un paio di decisioni arbitrali, quantomeno discutibili.
Cristiano Ronaldo è un mostro. Un giocatore con la tecnica di Messi e le movenze di Van Basten, praticamente immarcabile, se lasciato prendere velocità. E' stato lui a condannare la Roma, in una serata non facile per il Real Madrid. Gli uomini di Zinedine Zidane non trovavano spazi e facevano fatica a innescare le punte (praticamente non pervenute, in particolare Rodríguez). E' bastato, però, concedere un 'uno contro uno' a CR7, per decidere la serata e molto probabilmente il discorso-qualificazione.
Davanti ai fenomeni, ci si alza in piedi e si applaude, come davanti a chi ha dato tutto in campo. Ed è quello che il pubblico dell'Olimpico ha capito, premiando la Roma con un'ovazione finale, che riporta l'amore, fra il pubblico e la squadra.
Il premio più bello, in una serata, che poteva anche prendere direzioni diverse...
Senza cercare polemiche provinciali, infatti, ai giallorossi mancano un paio di rigori, di cui uno gigantesco, sull'1-0.
Ancora prima del goal-capolavoro di Ronaldo, poi, El Sharaawy è stato falciato in area dal portiere madrilista. Non un'azione facile da valutare, ma siamo pronti a scommettere che, a porte invertite, il direttore di gara avrebbe indicato il dischetto. Ripetiamo, si era sullo 0-0 e i rimpianti aumentano...
Quanto all'entrataccia di Carvajal su Florenzi, bè siamo a 'stasera le comiche'. Il giocatore giallorosso viene sollevato da terra, ma va tutto bene. Per il Real.
Peccato, per la Roma, ma anche per la credibilità della Champions. I mostri sacri d'Europa non hanno bisogno di essere gentilmente accompagnate. Non ne hanno bisogno. E l'arbitro Kralovec merita una vacanza di riflessione...
Detto questo, resta anche l'amaro: Digne scorta premurosamente Jesè, fino al 2-0. Un errore inconcepibile, a questi livelli. Digne a pane e acqua, orsù.
Infine, se dopo le considerazioni e i complimenti di cui sopra, ci troviamo a commentare uno 0-2, è evidente che il Gap fra le nostre e le Big d'Europa non si stia restringendo. Anzi.
Alla Juve (ancora una volta), il compito di smentirci.