28 ottobre 2024, ore 11:00
Due uomini sono stati accusati dalla Procura di Roma di truffa e estorsione aggravata ai danni di molti anziani a Roma e provincia
E’ l’incubo di tutti gli anziani, e dei loro congiunti. Non solo i casi di cronaca, anche le esperienze personali, riempiono l’immaginario collettivo di truffe ai danni dei più fragili della società: gli anziani, soprattutto quello soli, o meno attenzionati dai parenti o amici.
GLI INQUISITI
Nelle città principali d’Italia, il fenomeno è particolarmente esteso e le indagini sui singoli casi sono sempre attive nelle relative Procure. Il Tribunale di Roma, proprio oggi, ha notificato un’ordinanze di custodia cautelare e una di applicazione di misura cautelare dell'obbligo di dimora nei confronti di due uomini: un 25enne residente a Napoli e un 54enne, residente a Giuliano, in Campania. I due sono gravemente indiziati dei reati truffa aggravata, furto in abitazione, utilizzo fraudolento di carte di credito e 4 casi di estorsione a danno di persone anziane, per un totale di 19 episodi, avvenuti a Roma tra gennaio e marzo 2023
MODUS OPERANDI
In particolare, gli indagati sono indiziati di avere utilizzato vari espedienti tra cui quello del 'finto nipote in difficoltà economiche per pagamenti insoluti o a seguito di incidente stradale', del 'finto avvocato o rappresentante delle forze dell'ordine', carpivano la fiducia e disponibilità delle vittime, tutte persone molto avanti con l’età e spesso con patologie e in condizioni fisiche che ne limitavano la capacità di reagire e respingere le richieste dei truffatori, s'introducevano in casa, facendosi consegnare denaro e gioielli. Le indagini sono partite a seguito della denuncia di una delle vittime, e si sono concentrate sull'acquisizione dei dati di traffico telefonico e telematico, sugli accertamenti bancari, sulle attività di intercettazione telefonica, acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza (sia in prossimità delle abitazioni delle vittime che degli istituti di Credito ove venivano effettuati i prelievi). Tutte le ricerche hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari relativi al coinvolgimento e al ruolo specifico di ciascuno degli indagati negli episodi avvenuti.
LE PROVE
L'indagine, nel corso della quale sono stati eseguiti dai Carabinieri tre arresti in flagranza di reato, tutti convalidati, ed una perquisizione delegata dalla Procura presso l'abitazione di uno degli indagati, ove sono stati rinvenuti e sequestrati elenchi telefonici di diverse province d'Italia, telefoni cellulari utilizzati per contattare le vittime oltre che la somma di diecimila euro in contanti, ha consentito di ricostruire e documentare un volume d'affari illecito di circa 500.000 euro.