Saldi invernali, ritorna la voglia di shopping. Fiducia in crescita per sostenibilità e innovazione

Saldi invernali, ritorna la voglia di shopping. Fiducia in crescita per sostenibilità e innovazione

Saldi invernali, ritorna la voglia di shopping. Fiducia in crescita per sostenibilità e innovazione Photo Credit: agenziafotogramma.it


Da domani in Sicilia e Basilicata partono i saldi invernali. Poi dal 5 gennaio 2023 gli sconti toccheranno al resto della penisola per un giro d'affari di 4,7 miliardi di euro.

Con l'inizio del nuovo anno cresce anche la voglia di investire i propri risparmi nel modo giusto, in tanti hanno abbandonato l'idea di spese folli ma hanno invece pazientemente aspettato i tradizionali saldi invernali. Ritorna così la voglia di shopping con gli sconti che partono già da domani, 2 Gennaio, in Sicilia e Basilicata. Poi sarà il turno della Valle D'Aosta dal 3 gennaio ed infine dal 5 gennaio toccherà al resto della penisola.

Le stime dell'Ufficio Studi Confcommercio

Saranno 15,4 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping durante il periodo dei saldi invernali. Secondo le stime dell'Ufficio Studi Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media 304 euro, circa 133 euro a persona, per un giro di affari di 4,7 miliardi.

A commentare i dati il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: "Stimiamo una crescita dei saldi di oltre il 10% che sarà più utile alla liquidità piuttosto che ai guadagni, che confidiamo possano arrivare dalla rinnovata fiducia che i consumatori ripongono con sempre maggiore frequenza nei nostri negozi orientati verso future strategie legate alla sostenibilità e all'innovazione".

La prospettiva del Codacons

I saldi invernali 2023 saranno all'insegna dell'incertezza. Lo afferma il Codacons, che diffonde oggi le stime sull'andamento degli sconti stagionali e i consigli ai consumatori per evitare fregature. "Mai come quest'anno i saldi partono all'insegna dei dubbi e dell'incertezza da parte delle famiglie - spiega il presidente Carlo Rienzi – Caro bollette e inflazione alle stelle hanno eroso la capacità di acquisto dei cittadini, e spingeranno una fetta di popolazione a rinunciare agli acquisti non indispensabili. Molti consumatori, poi, hanno approfittato del Black Friday dello scorso novembre per acquistare abbigliamento e accessori a prezzi scontati".

Come ogni anno il Codacons diffonde il decalogo con i 10 consigli d’oro per evitare fregature durante i saldi invernali e fare acquisti in tutta sicurezza:

1) conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2) le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. è improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3) girare. nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

4) consigli per gli acquisti. cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

5) diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6) servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce gia’ il prezzo o la qualita’ in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7) negozi e vetrine. non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. la merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8) prova dei capi: non c’è l’obbligo. è rimesso alla discrezionalità del negoziante. il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9) pagamenti. nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10) fregature. se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.


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