Sale l'attesa per il vertice Nato in Lituania. L'Ucraina assicura: non useremo le bombe a grappolo in Russia
Sale l'attesa per il vertice Nato in Lituania. L'Ucraina assicura: non useremo le bombe a grappolo in Russia Photo Credit: agenziafotogramma.it
09 luglio 2023, ore 11:30
Il vertice Nato di Vilnius potrebbe segnare una storica svolta per l'Ucraina che richiede all'alleanza atlantica un'immediato accesso. La Germania teme l'allargamento del conflitto mentre la Polonia sposta a confine oltre 1000 soldati.
Il vertice Nato a Vilnius, Kiev chiede l'adesione immediata
C’è attesa e fermento politico per il vertice Nato previsto nella prossima settimana a Vilnius in Lituania. Kiev ha grandi aspettative sul meeting, poiché spera un maggiore impegno del vertice nel velocizzare l’ingresso dell’Ucraina nell’organizzazione intergovernativa: "Al vertice di Vilnius, ci aspettiamo un invito e una direzione chiara e inequivocabile per aderire alla Nato", ha detto all'agenzia di stampa tedesca Dpa l'ambasciatore dell'Ucraina in Germania, Oleksii Makeiev. Il messaggio è rivolto soprattutto alla Germania, che già nel 2008 sotto la guida di Angela Merkel si oppose all’ingresso nell’Alleanza atlantica dell’Ucraina: "Se l'Ucraina fosse già stata membro della Nato nel 2014, l'annessione della Crimea, la guerra nel Donbass e ora la guerra di aggressione russa su larga scala non avrebbero certamente avuto luogo", ha affermato l'ambasciatore.
La Germania frena le ambizioni dell'Ucraina per evitare un conflitto mondiale
Difatti, come riporta il quotidiano 'The Telegraph', anche questa volta sarà proprio la Germania a rallentare il processo di adesione di Kiev, ponendo l’accento sulla sicurezza e la prudenza. Berlino crede che l'adesione immediata dell'Ucraina provochi il ricorso all'articolo 5 del trattato Nord Atlantico in base al quale qualsiasi stato membro della Nato attaccato da un aggressore esterno ha il diritto di richiedere l'intervento militare degli altri alleati. Portando così il conflitto su un piano internazionale.
Mosca evoca incidente a Zaporizhzhia durante vertice Nato
Il riferimento di questa mattina della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova è proprio al vertice Nato: Vilnius si trova a circa 1.000 chilometri dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Così, la rappresentante del Cremlino ha pensato bene di ricordare le coordinate della località interessata con parole che risuonano come un avvertimento: "La stragrande maggioranza dei membri dell'Alleanza si troverà nella zona di impatto diretto se dovesse accadere qualcosa nello stabilimento di Zaporizhzhia". Zakharova pone, così, l'accento sulla situazione sempre instabile della centrale nucleare.
Kiev: non useremo le bombe a grappolo in Russia
Per la prima volta il ministero della Difesa ucraino ha riconosciuto la responsabilità di Kiev nell'attacco al ponte di Crimea dell'8 ottobre 2022. La vice ministro della Difesa Hanna Malyar nel 500mo giorno della guerra ha pubblicato su Telegram un elenco delle azioni più importanti messe a segno dall'esercito, tra queste proprio l'attacco al ponte: "273 giorni da quando è stato effettuato il primo attacco sul ponte di Crimea per interrompere la logistica dei russi", ha scritto. Il ponte di Crimea fu fatto saltare in aria con esplosivo portato da un camion bomba.
Intanto Zelensky ritorna in Ucraina dopo la missione in Turchia. Il rientro non è solitario, perché con il presidente ucraino ci sono anche alcuni dei militari che difesero per mesi l'acciaieria Azovstal di Mariupol, rilasciati in uno scambio di prigionieri. Mosca non gradisce e parla di accordi violati "sia dalla parte turca che da Kiev".
L'Europa attende Biden e la Polonia corre ai ripari
Intanto una forte, importante e necessaria rassicurazione arriva dall'Ucraina che promette che le bombe a grappolo (in arrivo dagli Usa) "non saranno utilizzate sul territorio russo ufficialmente riconosciuto". Anche l’Europa corre ai ripari mentre attende il presidente americano Biden, in partenza proprio oggi per il vecchio continente: la Polonia sposta a confine oltre 1000 soldati dopo aver appreso la notizia della possibile presenza del gruppo Wagner in Bielorussia.