Salta proroga del Dl crescita, club serie A delusi. Stop sconti per stranieri in mercato gennaio, come chiedeva Aic
Salta proroga del Dl crescita, club serie A delusi. Stop sconti per stranieri in mercato gennaio, come chiedeva Aic Photo Credit: Fotogramma.it
29 dicembre 2023, ore 08:00 , agg. alle 09:45
Salta la proroga agli sconti fiscali per gli sportivi, che avrebbe consentito ai club di Serie A di attirare i calciatori dall'estero durante il mercato invernale. Soddisfatta la Lega, che definisce "immorali" gli sconti e invita a investire sui "giovani italiani e non su stranieri strapagati che peraltro sono spesso scarsi
Sfuma in consiglio dei ministri l'ipotesi, emersa alla vigilia della seduta, di una proroga se pur breve delle agevolazioni agli sportivi in arrivo dall'estero prevista dal dl Crescita. Un provvedimento molto atteso dalle società ormai sulla soglia del mercato invernale al via a giorni, ma che vedeva invece la contrarietà del sindacato calciatori. E la seduta del governo, un po' a sorpresa, ha deluso i club - ora preoccupati per gli effetti e costretti a rivedere i piani di rinforzo - e accontentato proprio l'Aic, che aveva scritto ai ministri Giorgetti e Abodi chiedendo di non prorogare il provvedimento, a tutela dei giovani calciatori italiani, svantaggiati da una normativa fiscale che incentiva l'utilizzo di stranieri.
COSA PREVEDEVA IL TESTO
Il provvedimento che doveva arrivare sul tavolo del cdm prevedeva che le agevolazioni fiscali sarebbero rimaste valide per atleti che trasferivano in Italia la residenza entro il 31 dicembre o per i rapporti di lavoro sportivo stipulati entro la stessa data e prorogate al 29 febbraio per le società in regola con i contributi. Una finestra che sarebbe rimasta aperta quindi per tutto il mercato invernale, in calendario dal 2 gennaio all'1 febbraio prossimi, ma il dietrofront di ieri l'ha invece chiusa, facendo scadere il provvedimento, come previsto, il 31 dicembre, facendo salvi i contratti in essere.
LA REAZIONE DELLA LEGA A
La Lega Serie A ha espresso "stupore e preoccupazione" per la mancata proroga, una decisione che avrà "un esito diametralmente opposto a quello perseguito: minore competitività delle squadre, con conseguente riduzione dei ricavi, minori risorse da destinare ai vivai, minore indotto e dunque anche minor gettito per l'erario". L'associazione delle società del massimo campionato lamenta che "sia prevalsa una visione del calcio professionistico distorta e viziata da luoghi comuni fallaci" e auspica che "il Parlamento possa correggere questo errore che danneggia non solo il calcio italiano, ma tutto lo sport e il suo considerevole indotto".